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Cibo e medicinali negli Usa

Fino a qualche decennio fa l’America era vista come un traguardo per pochi: varcare i confini del Nuovo Mondo era un privilegio per una piccolissima classe di persone che poteva permettersi di pagare tratte costose e complicate, mentre oggi un viaggio negli Stati Uniti è accessibile a una grande fetta della popolazione e, secondo i dati ISTAT, nel 2015 il 3,2% degli italiani ha viaggiato negli Usa.

Gli Stati Uniti prevedono norme molto rigide per l’ingresso di cibi, alcool e medicinali, misure volte soprattutto per evitare eventuali contaminazioni.

Cibo

Nel momento in cui si vuole entrare negli Stati Uniti con delle cibarie per uso personale è importante tenere sottomano le informazioni che regolano il tutto, tenendo presente che il fine è preservare, in ogni caso, la salute della comunità, dell’ambiente e degli animali.

È necessario dichiarare tutti i prodotti alimentari. La mancata dichiarazione può comportare fino a $ 10.000 in multe e sanzioni.

Sono generalmente ammissibili

  • condimenti e salse che non contengano ingredienti a base di carne;
  • olio d’oliva e altri oli vegetali;
  • pane, biscotti, crackers, torte, barrette di cereali, cereali e altri prodotti da forno;
  • caramelle e cioccolato;
  • formaggio, burro, yogurt, panna acida e simili, formaggio feta, Brie, Camembert, formaggi in salamoia, mozzarella e mozzarella di bufala, formaggi “liquidi” (come la ricotta);
  • scatolame e prodotti in barattoli sottovuoto (sempre al di fuori di carne e prodotti avicoli);
  • pesce e frutti di mare;
  • frutta secca;
  • latte e prodotti lattiero-caseari destinati ai lattanti o bambini molto piccoli, ma in quantità ragionevoli relative all’uso di parecchi giorni. Il latte e i prodotti lattiero-caseari provenienti da capre, però, devono essere accompagnati da un permesso di importazione USDA qualora provengano da regioni classificate come affetti da afta epizootica o peste bovina;
  • bevande in polvere, sigillate nei contenitori originali con gli ingredienti elencati in inglese;
  • succhi di frutta e ;
  • caffè, spezie (ad eccezione di foglie di agrumi, citronella, semi di frutta e verdure);
  • miele, ma solo se destinato ad uso umano;
  • noodles e ramen che non hanno carne o uova negli ingredienti;
  • riso, tranne quello proveniente da zone dove è riconosciuta la presenza del coleottero Khapra;
  • farina, funghi (privi di terra), noci e frutta secca prive di gusci.

Non sono ammessi

  • formaggi provenienti dai Paesi colpiti da afta epizootica; per i formaggi contenenti carne bisogna valutarne il Paese d’origine;
  • foglie di Coca, crespino e foglie di agrumi;
  • carne, latte, uova, pollame, e sottoprodotti, che sono vietati o limitati, a seconda dei tipi di malattie che si verificano nel Paese d’origine, dall’Italia non è possibile portare negli Usa alimenti contenenti carne di suino

I viaggiatori potranno controllare l’ammissibilità generale di frutta e verdura consultando la banca dati FAVIR (Fruits and Vegetables Import Requirements) di APHIS, che fornirà i dettagli sul tipo di prodotto, chiarendo se è necessaria una ispezione o se c’è il divieto netto.

I prodotti freschi devono essere puliti e privi di insetti e, per quelli provenienti dal Giappone, ci sono ulteriori contromisure per le radiazioni.

Frutta e verdura coltivate in Canada sono in generale ammissibili se hanno le etichette “parlanti”. La stessa cosa non vale per i frutti comperati in Canada ma non provenienti dal Paese stesso. Anche per la carne proveniente da questa parte d’America le restrizioni sono inferiori, rispetto agli altri casi, ma comunque non assenti.

Per il Messico, invece, ci sono altre limitazioni dovute alla presenza dell’Exotic Newcastle Disease.

Tutte le importazioni commerciali e personali di prodotti coinvolgenti specie in via di estinzione e altri animali selvatici sono soggette a requisiti di autorizzazione FWS.

Ad ogni modo si consiglia di consultare sempre i database perchè si parla di un numero di prodotti enorme e di restrizioni che, in base alla sanità dei singoli Paesi, potrebbero cambiare repentinamente.

Alcol

In generale, un litro di alcool a persona può essere portato negli Stati Uniti da viaggiatori over 21 senza pagare alcun dazio. Quelli provenienti dalle Isole Vergini degli Stati Uniti o da altri paesi Caraibici hanno diritto anche a qualcosa in più. Quantità addizionali possono essere introdotte, anche se saranno soggette ad accise federali, che saranno accertate e riscosse all’entrata.

Non vi è alcun limite federale sulla quantità di alcol che un viaggiatore può portare con sè negli USA per uso personale, ma grandi quantità potrebbero insospettire su una possibile natura commerciale dell’importazione, che prevede controlli e l’obbligo di una tassa, laAlcool e Tabacco Tax and Trade Bureau, che è una licenza richiesta per tutte le importazioni commerciali.

Tabacco

Un viaggiatore può portare con sè fino a 100 sigari e 200 sigarette. Cuba fa caso a sè, per cui per quel frangente si rimanda alla consultazione del Nuovo Regolamento per Cuba del Dipartimento del Tesoro.

Sigari e sigarette addizionali possono entrare nel paese, ma saranno soggette a tassazione.

Una volta ogni 31 giorni un residente di ritorno da un viaggio in Samoa Americana, Guam, Commonwealth delle Isole Marianne Settentrionali o Isole Vergini degli Stati membri può importare 1.000 sigarette (5 cartoni), di cui non più di 200 acquistate altrove.

Medicinali

Introdurre negli USA farmaci prescritti è consentito, ma soltanto se conservati nei loro contenitori originali con la prescrizione del medico stampata. Si consiglia di portare con sè solo la quantità di farmaci effettivamente necessaria al periodo di permanenza. Se i farmaci o dispositivi non sono nei contenitori originali è necessario disporre di una copia della prescrizione o di una lettera del proprio medico.

Se si viaggia con dispositivi medici, come aghi o bombole di ossigeno, che potrebbero costituire un problema di sicurezza o per la sicurezza per gli altri, bisogna essere sicuri di avere una copia della prescrizione per tali elementi firmata dal proprio medico.

Si rimanda comunque all’amministrazione per la sicurezza per informarsi di eventuali requisiti supplementari necessari.