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Festa della mamma negli Usa: tra garofani e tradizione

Ogni seconda domenica di maggio, in America i fioristi e cartolai riempiono le loro vetrine di cuoricini e palloncini, a ricordare anche ai più smemorati che è la festa della mamma.

Ricorrenza onorata in tantissime nazioni, ma paese che vai, usanza che trovi: ognuno segue le sue tradizioni. 
Che la devozione materna sia vecchia quanto il mondo, non è certo una novità; ma senza tediarvi con mitologici racconti risalenti ad Adamo ed Eva, un primo germe della festa è rinvenibile nel Mothering Sunday, celebrato nell’Inghilterra del XVII secolo e una menzione speciale la merita Julia Ward Howe che – in occasione della Guerra Civile americana del XIX secolo – inneggiò alle madri come elemento per la risoluzione della guerra.

Ma la vera battaglia per l’istituzione dell’odierna festa della mamma negli Stati Uniti fu combattuta da una certa Anna Jarvis, una donna – come diremmo noi oggi – single e nullipara, ben lontana dall’immaginario dell’angelo del focolare a cui, forse, qualcuno di voi aveva pensato.

Devota figlia, Anna ascoltò per tutta la vita la nenia di sua madre di veder riconosciuto il suo impegno e la sua devozione per la figliolanza almeno un giorno all’anno. E come darle torto! Se crescere un figlio con le comodità di oggi sembra di affrontare le 12 fatiche di Ercole, figuratevi crescerne una carretta agli inizi del Novecento!

Alla morte della madre, Anna raccolse la sfida e – a partire dal 1908 – ogni seconda domenica di maggio inviò annualmente mazzi dei prediletti fiori materni – i garofani – alla Chiesa Metodista Episcopale in Grafton (Virginia dell’Est) da donare alle madri che attendevano la cerimonia. Anno dopo anno la tradizione si consolidò, fino al formale riconoscimento del Presidente Wilson nel 1914.

Lungi dai nobili e idealistici intenti, da subito la festa è stata manipolata con finalità commerciali; e la stessa Anna Jarvis se ne rattristò parecchio.
Tuttavia, accanto alla gioia di commercianti e soprattutto di ristoratori (pare che sia il giorno più fruttifero!), oggi molti statunitensi celebrano questa ricorrenza rimanendo ancorati alla tradizione.

Infatti, negli Stati Uniti molti figli si impegnano a fondo perché per quel giorno la loro mamma si senta come una regina: una lunga dormita fino a tarda mattinata e colazione a letto sono il preludio di una giornata di relax. Un sontuoso pranzo e gustose torte preparate dai figli faranno da compagnia in una giornata dedicata alla famiglia.

Se vi trovate negli Stati Uniti in questo periodo, immancabile è un salto dal fiorista: dopo una lunga coda, chiedete un garofano bianco per commemorare la memoria della madre defunta o uno colorato (rosa o rosso) se è ancora in vita. Indossatelo e portate con orgoglio questo simbolo di devozione filiale.

Già che ci siete, potrete comprarle un omaggio floreale (meglio secco, il viaggio di ritorno è lungo!), oppure dei piccoli o grandi regali; abitudine che spesso suscita l’ira dei puristi e tradizionalisti, che riconoscono in questo gesto un consumismo sfrenato e che la stessa Anna Jarvis deplora dall’aldilà.

Sarebbe meglio, quindi, fare un “lavoretto” con le proprie mani: o un ricamo o un oggettino costruito con impegno e devozione saranno l’ideale da donare alla propria mamma. Naturalmente, non credete di andare a pari e di pulirvi la coscienza per il profondo impegno che la mamma ha profuso per la vostra crescita, per le notti insonni che le avete fatto passare e per i capelli bianchi che le avete fatto crescere!

Giornata intensa e speciale, che ricalca il tema dell’inversione delle parti: i figli accudiscono le madri che si riposano e godono i frutti del loro sacrificio. 
Ma non si illudano le madri: come diceva un certo Clark Garble, Domani è un altro giorno! che – quasi sicuramente – sarà all’insegna di riassetto, pulizia e sistemazione di tutto quello che i figli hanno seminato per la casa in libertà.

Commerciale o consumistico che sia diventato, questo rimane uno splendido giorno per riflettere e onorare quel dono che ognuno di noi ha o ha avuto: la mamma, essere unico e indispensabile nel lungo cammino della vita, fonte di gioia e serenità, specchio di quello che siamo e che saremo.

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