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Musica Americana

La musica americana è il risultato di incontri e scontri fra numerose culture, fra cui europea, indigena, africana (occidentale e settentrionale), latina e mediorientale.

Gli U.S.A sono noti soprattutto per la musica leggera e di consumo, che dalla nascita del pop e del rock in poi hanno esportato in tutto il mondo. Tuttavia, hanno anche una grande tradizione di musica folk e colta.

Storia della Musica Americana

storia musica americana

I primi contributi alla musica americana vengono dalle culture native (la musica hawaiana, ad esempio, è ancora oggi popolare) e, a partire dal 16esimo secolo, dall’influenza dei colonizzatori europei e delle popolazioni africane da questi importate come schiavi. Non sorprende, infatti, che la prima canzone con diritti d’autore registrati in America in epoca costituzionale fu scritta da Raynor Taylor, organista e colono inglese (The Kentucky Volunteer, 1794).

Durante il 18esimo secolo si sviluppò in maniera particolare la musica spirituale, anche grazie a un ritrovato fervore religioso derivato dal revival conosciuto come Great Awakening (“grande risveglio”, iniziato intorno al 1730).

Nel corso del 19esimo secolo, ottennero un grande successo le canzoni comiche eseguite dai menestrelli in blackface e scritte da autori diventati famosi come Stephen Foster e Daniel Emmett. Durante la Guerra Civile, le ballate popolari erano molto diffuse, alcune usate sia nordisti che sudisti come canzoni patriottiche. Inoltre, in questo periodo la musica classica statunitense inizia a emanciparsi da quella europea, grazie ai compositori della Second New England School. La musica classica made in U.S.A avrà un grande sviluppo dal 20esimo secolo ai giorni nostri.

La fine dello schiavismo, conseguenza della Guerra civile (1862-65), diede un nuovo impulso alla musica afro-americana. Questa, fusa con la musica europea e con quella dei coloni (soprattutto nella zona degli Appalachi) nel corso dei 18esimo e 19esimo secolo, diede vita ai generi delle work songs (canti di lavoro), degli spirituals e ad alcune forme di danza come il cakewalk. Queste forme di cultura popolare si svilupperanno poi nel jazz e nel blues durante il secolo successivo.

Nel 19esimo secolo si sviluppa anche il folk degli Appalachi. I Monti Appalachi corrono lungo la costa orientale degli Stati Uniti. La regione è stata a lungo storicamente povera rispetto a gran parte del resto del Paese, infatti molti degli abitanti di quelle zone si recavano in città per lavoro, dove venivano etichettati come “hillbillies” (bifolchi).

Da qui anche il concetto di musica hillbilly. Fra il 19esimo e l’inizio del 20esimo secolo, arrivarono anche molti immigrati irlandesi e scozzesi. Si mescolarono con bianchi poveri di altre origini etniche e con gli afro-americani, così nacquero nuovi stili di folk, indicati collettivamente come musica folk degli Appalachi. I generi più importanti di questa tradizione sono il country, l’honky-tonk, il bluegrass e la jug music.

Fra ‘800 e ‘900 emerse Tin Pan Alley, un gruppo di editori musicali e cantautori di New York che ha dominato la musica popolare degli Stati Uniti tra la fine del 19esimo e l’inizio del 20esimo secolo. Tin Pan Alley rappresenta la prima forma di industria musicale, fenomeno tipicamente americano che esploderà con il pop. I primi decenni del 20esimo secolo videro anche l’ascesa del teatro musicale popolare e comico, come la tradizione del vaudeville (teatro di varietà).

Sempre in quegli anni iniziarono a svilupparsi il blues e il jazz, che furono alla base di quella che è diventata la musica popolare americana. La possibilità di vendere musica registrata attraverso i fonografi trasformò l’industria musicale in un’industria che si basava sul carisma delle star piuttosto che sugli autori di canzoni.

Negli anni ’20, le cantanti blues classiche come Mamie Smith divennero le prime celebrità musicali di fama nazionale. Anche il gospel, il blues e il jazz si diversificarono in questo periodo, con l’evoluzione di nuovi sottogeneri in diverse città come Memphis, New York, New Orleans e Chicago. A partire dagli anni ’20, il boogie woogie iniziò a evolversi in quello che sarebbe diventato il rock’n’roll, con decise influenze blues.

Il jazz sostituì rapidamente il blues come principale musica popolare americana, e divenne popolare nella forma dello swing, un tipo di musica da ballo dei primi anni ’30. Lo swing utilizzava grandi ensemble e non era generalmente improvvisato, in contrasto con la forma libera di altri sottogeneri del jazz.

Negli anni ’40 il jazz si evolve in una scena be-bop sempre più sperimentale. Anche la musica country e folk si sviluppò ulteriormente. Inoltre, dalla fusione di rock, jazz e blues si sviluppò il rhythm and blues (R’n’B), musica afro-americana eclettica e basata su ritmi insistenti. Nello stesso decennio il country si mescola con l’R’n’B e il blues per formare il rockabilly, un fenomeno musicale che intaccò fortemente la segregazione delle culture bianca e afro-americana.

Negli stessi anni, il miglioramento dei microfoni permise lo sviluppo di uno stile di canto più intimo e, dieci o vent’anni dopo, i dischi a 45 giri economici rivoluzionarono la diffusione del pop, contribuendo a spostare la musica verso un sistema di dischi, radio, film e star. Il pop, che in quegli anni spopolava, era caratterizzato da una forte orecchiabilità, la volontà di interessare pubblici molto ampi e una modalità di produzione e diffusione industriale.

Gli anni ’50 furono caratterizzati da un’ascesa della musica gospel, grazie a cantanti come Mahalia Jackson. Inoltre, questa decade vide l’apice del rock ‘n’ roll classico, con figure quali Bill Haley, Chuck Berry, Elvis Presley e Big Joe Turner.

Negli anni ’60, la musica fu fortemente coinvolta nella nascente controcultura giovanile e in varie cause sociali e politiche. L’inizio del decennio vide il picco di popolarità del doo-wop, intorno al 1961, così come l’ascesa della surf music (ad esempio con i Beach Boys), dei gruppi femminili e dei primi cantanti soul. A partire dalla metà degli anni ’60 nacquero, grazie alla spunta britannica, il rock psichedelico e il rock progressivo, insieme alle radici di quelli che sarebbero poi diventati il funk, l‘hip hop, il punk rock, la musica elettronica e l’heavy metal. Cantautori di matrice folk, come Bob Dylan, innovarono fortemente la musica popolare, anche attraverso l’elettrificazione.

Il rock psichedelico fu associato agli hippy e al movimento contro la guerra, ai diritti civili, al femminismo e all’ambientalismo, parallelamente all’analoga ascesa del Black Power afrocentrico nel soul e nel funk. Eventi come Woodstock divennero i simboli della generazione. Fra i ’60 e i ’70 artisti innovativi come James Brown inventarono un nuovo stile di soul chiamato funk, un tipo di soul molto ritmico e ballabile.

I primi pionieri dell’heavy metal, genere nato negli anni ’70 che appesantiva il rock e l’hardrock, furono soprattutto britannici, ma anche gruppi di culto americani come i Blue Cheer e i Riot ebbero un ruolo importante. La loro musica era dura, con un tono spesso minaccioso che divenne più pronunciato nei sottogeneri successivi.

Nella stessa decade nel Bronx nasce lo stile vocale conosciuto come rap, insieme al genere dell’hip hop, caratterizzato dal rapping e il DJing (campionamento di altra musica per formare nuove basi su cui rappare).

Come reazione iconoclasta al rock classico e ai suoi sottogeneri, nonché allo strapotere delle etichette discografiche, tra gli anni ’70 e ’80 nasce il punk, uno stile musicale sporco e minimalista originario di Londra e New York che verrà espresso al meglio da artisti come i Ramones e Patti Smith.

Gli anni ’80 iniziarono con la new wave e proseguirono con una tendenza glam metal popolare che si impadronì del mainstream. Nel frattempo, si aprirono i primi spiragli di popolarità del punk rock, mentre il rock alternativo e l’hardcore si strutturarono in mercati di nicchia. L’hip hop si diversificò, mentre alcuni artisti raggiungevano il successo. Nasce intanto la house, un genere di musica elettronica da ballo, influenzato dalla disco music e da elementi del funk.

Infine, gli anni ’90 e i primi duemila, insieme allo sviluppo di sottogeneri ancora più estremi dell’heavy metal e del punk, come il metalcore, furono caratterizzati dall’emergenza del grunge e di numerosi generi di musica pop-elettronica, che attualmente domina la musica popolare americana insieme ai sottogeneri del rap e dell’hip hop, nati negli ultimi venti anni, e anche a una versione commerciale e un po’ edulcorata del country.

Generi Musicali Americani

generi musica americana

Musica colta

Nel 19esimo secolo, grazie ai compositori della Second New England School, la musica classica americana inizia il suo cammino in autonomia da quella europea. Nel primo ‘900 i compositori più importanti sono Charles Ives, legato al modernismo, e George Gershwin, più tradizionale nei mezzi impiegati e legato ai nuovi generi di matrice afro-americana (jazz, blues).

Di Charles Ives si ricordano soprattutto brani di ispirazione filosofica come “The Unanswered Question“, in cui il dialogo strumentale prende la forma di una discussione teorica. Gershwin, invece, oltre per le famose standard song che ha scritto per Tin Pan Alley, è conosciuto per la sua “Rapsody in Blue“, per piano e orchestra, diventata parte della colonna sonora di Fantasia 2000 e di tanti altri film e pubblicità americane. Da non trascurare infine il contributo apportato dal compositore Aaron Copland.

Nel corso del 20esimo secolo gli U.S.A diventano un grande centro di promozione della musica colta, sia grazie al fiorire di orchestre di livello internazionale, sia grazie all’emergenza di figure di direttori carismatici come Leonard Bernstein. In America trovano inoltre dimora anche i due compositori più importanti del primo ‘900: il tedesco Arnold Schönberg e il russo Igor Stravinskij.

Negli anni ’60 emerge il primo genere colto propriamente americano, il minimalismo, basato su una reazione alla complessità delle avanguardie europee, su una ricerca di cellule melodiche ripetitive e sulla contaminazione con la musica leggera e popolare. I compositori minimalisti più famosi sono Philip Glass, Steve Reich e John Adams.

Vi sono poi compositori americani come John Cage, che adottarono strutture atonali e un approccio sperimentale e concettuale alla composizione. Di Cage si ricorda “4’33“, del 1952, per il quale non ci sono note scritte sulla pagina e i musicisti, non suonando nulla, rendono la sala partecipe del brusio e del silenzio che si produce.

Infine, Nel 20esimo secolo, la musica da film ha raggiunto nuovi traguardi con lo sviluppo della partitura cinematografica completa. Oggi fra i più quotati compositori di questo genere troviamo John Williams.

Popular Music

Folk

Il folk americano, sviluppatosi dal 19esimo secolo in poi, vanta numerosi generi musicali, noti come musica tradizionale, musica folk tradizionale, musica popolare contemporanea, musica vernacolare o roots music (musica delle radici). Il folk ha avuto per lungo tempo una tradizione orale e generazionale, con influenze dalle isole britanniche, dall’Europa continentale o dall’Africa.

La musica folk americana comprende il gospel, il bluegrass, la old-time music, il folk degli Appalachi, le jug band, il cajun e la musica dei nativi americani. Si tratta di musica originaria degli Stati Uniti o sviluppatasi da radici straniere, per poi evolversi in qualcosa di nuovo. Il folk è considerato “roots music” perché è servito come base per la musica sviluppata successivamente negli Stati Uniti, tra cui il rock and roll, il rhythm and blues e il jazz.

Jazz

jazz

Il jazz è un genere musicale nato nelle comunità afroamericane di New Orleans, in Louisiana, tra la fine del 19esimo e l’inizio del 20esimo secolo, con radici nel blues e nel ragtime. È caratterizzato da note swing e blue, accordi complessi, orchestrazione call and response, poliritmi e improvvisazione.

Negli anni ‘30, le big band di swing, il Kansas City jazz e il gypsy jazz erano gli stili più importanti. Il bebop emerse negli anni ‘40, spostando il jazz dalla musica popolare ballabile verso una strumentale più impegnativa.

Il cool jazz si sviluppò verso la fine degli anni ‘40, introducendo suoni più calmi e morbidi e linee melodiche lunghe e lineari.

Alla fine degli anni ‘50 si svilupparono il jazz modale e il free jazz. Quest’ultimo esplorava l’esecuzione senza metro regolare, ritmo e strutture formali. Alla fine degli anni ’60 e all’inizio degli anni ’70 è apparsa la fusion jazz-rock.

Jazz: Storia del Genere

Blues

Il blues è un genere musicale che ha avuto origine nel profondo Sud degli Stati Uniti intorno agli anni ’60 del 1800. Il blues incorporava spirituals, canti di lavoro, grida, canti e ballate narrative semplici in rima della cultura afroamericana.

La forma del blues è caratterizzata dal modello call-and-response, dalla scala blues e da specifiche progressioni di accordi, di cui il blues a dodici battute è il più comune. Il blues, come genere, si caratterizza anche per i testi, le linee di basso e la strumentazione. I primi blues assumevano spesso la forma di una narrazione libera, che spesso raccontava la discriminazione razziale e altre sfide vissute dagli afroamericani.

La prima apparizione del blues è spesso datata dopo la fine della schiavitù. La prima pubblicazione di spartiti di blues risale al 1908. Da allora il genere si è evoluto dalla musica vocale non accompagnata e dalle tradizioni orali degli schiavi in un’ampia varietà di stili e sottogeneri. Particolarmente importante nella diffusione del genere fu William Christopher Handy, conosciuto anche come “Padre del Blues”.

Gospel

La musica gospel è un genere tradizionale di musica cristiana cantata di origine europea. Il significato e la definizione di musica gospel variano a seconda della cultura e del contesto sociale.

L’avvento della radio negli anni ’20 aumentò notevolmente il pubblico del gospel, che dopo la seconda guerra mondiale si trasferì negli auditorium. La musica gospel nera e quella del Sud hanno influenzato anche la musica religiosa contemporanea, con il soul che ne è di gran lunga la variante più conosciuta.

Questo genere, emerso dalla musica afroamericana e dalla tradizione della musica popolare americana, e si è evoluto in vari modi nel corso degli anni. Attraverso il fenomeno dei cori gospel, guidato da Thomas Dorsey, è diventato una forma musica devozionale diffusa in tutto il mondo.

Soul / R&B / funk

Il concetto di R’n’B nasce negli anni ’40 grazie a Jerry Wexler, editor della rivista Billboard. Più che di un genere specifico, si tratta di un termine-ombrello per definire gli stilemi dell’emergente musica afroamericana (riassuntivamente “ritmo e modi blues”). A seconda delle epoche e dei contesti può indicare, fra gli altri generi, il blues, il rock and roll, il gospel o il soul.

Soul significa “anima” in inglese, e in ambito musicale si riferisce a un genere sviluppatosi nella cultura afro-americana dagli anni ’60. Questa fu il risultato della commercializzazione del rhythm and blues, e da una correzione in senso pop degli stilemi del jazz e del gospel.

Dall’ R’n’B e in particolare dal soul si sviluppa il funk a metà degli anni ’60, genere più ballabile e commerciale, con ritmi scanditi. Nel corso degli anni ’70 il funk (o funky) si mescolò con la nascente disco music, accentuando il suo carattere ballabile e pop.

Country

country

Il country (chiamato anche country and western) è un genere musicale originario degli Stati Uniti meridionali e sudoccidentali. Registrato per la prima volta negli anni ‘20, il country è particolarmente diffuso fra americani della classe operaia e fra i contadini del profondo Sud (soprattutto nella zona degli Appalachi).

La musica country è nota dalle ballate e le canzoni da ballo (note anche come honky-tonk music) con forme semplici, testi folk e armonie accompagnate da strumenti come banjo, violino, armonica e molti tipi di chitarra (tra cui chitarre acustiche, elettriche, d’acciaio e a risonanza).

Sebbene sia principalmente radicato in varie forme di musica folk americana, come la old-time music e la musica degli Appalachi, molte altre tradizioni, tra cui la musica afro-americana, messicana, irlandese e hawaiana, hanno avuto un’influenza formativa sul genere. Anche gli stilemi del blues hanno fatto parte della sua storia.

Il termine country music ha guadagnato popolarità negli anni ’40 del secolo scorso, vincendo a quello dispregiativo di musica hillbilly; a metà del 20esimo secolo è arrivato a comprendere anche la musica western, che si è evoluta parallelamente alla musica hillbilly partendo da radici simili. Gli stili contemporanei includono il Texas-country, il red dirt e la musica tejano e del New Mexico, portata avanti da ispanici e Tex-Mex.

Negli anni ’60, a causa dell’avvento del Nashville Sound, il country ha iniziato a ibridarsi con il pop, generando la reazione degli artisti dell’outlaw country, fra cui il famoso Johnny Cash, che volevano emanciparsi dai grandi produttori e tornare alle origini working class del genere.

Musica Country: storia e informazioni generali

Rock

rock

Il rock si sviluppa fra U.S.A e Regno Unito nel corso degli anni ’50 e ’60. Il termine “rock” indica una grande varietà di sottogeneri musicali emersi nel corso del tempo. Il rock nasce come evoluzione del rock and roll, genere che attingeva direttamente dalla musica afroamericana e dal country. La musica rock è legata anche a una serie di altri generi, come il blues e il folk, e ha incorporato influenze dal jazz e altri stili musicali.

Sul finire degli anni ’60 si fanno strada nuovi sottogeneri del rock, come il beat e il rock psichedelico, legati alla protesta giovanile. Intanto, personaggi come Frank Zappa sviluppano uno stile personale in cui confluirono elementi del rock, del jazz e della musica colta. Negli anni ‘70 si sviluppano il progressive rock, genere più complesso e ricercato, l’hard rock e il metal, che invece rappresentano un appesantimento del sound e degli stilemi musicali del rock.

Nello stesso periodo, come successe per il country, anche il rock sviluppò una vena più orecchiabile e di facile ascolto, conosciuta come pop-rock.

Alla fine degli anni ‘70 dal rock si sviluppa il punk, una variante rozza, veloce e aggressiva, legata ai nuovi movimenti contestativi e alla cultura DIY (Do it Yourself). Negli anni ‘80, invece, si diffonde il glam rock, caratterizzato da sonorità più ibridate con la musica leggera.

Gli anni ‘90 furono infine segnati da una maggiore ibridazione con la musica elettronica e gli altri generi che si affacciavano sul panorama musicale. Questo portò alla nascita del post-rock e del rock elettronico. Contemporaneamente, il metal e il punk si radicalizzavano nei loro sottogeneri (fra cui hardcore, metalcore, death metal e thrash metal), spesso ibridandosi fra loro.

Rock: origini, storia e informazioni

Hip-Hop / rap

Hip-hop

La cultura hip hop, nata nel Bronx negli anni ’70, è caratterizzata da quattro elementi chiave: il rapping, il DJing, la breakdance e i graffiti. Gli annunci e le esortazioni ai ballerini di breakdance, tipici di queste performance, avrebbero portato all’accompagnamento parlato sincopato e in rima, oggi noto come rapping.

La nascita dell’ hip-hop è fissata al 1973. DJ Kool Herc, uno dei più popolari disc jockey a newyorkesi, e suonava nei party del Bronx passando velocemente dai dischi reggae a quelli funk, rock e disco, ponendo così le basi per le tecniche del DJing.

Il rap è spesso associato alla musica hip hop, oltre a esserne uno dei componenti principali, anche se le sue origini precedono l’hip hop come fenomeno culturale.

Nel corso degli anni, dalla tecnica del rapping sono derivate variazioni stilistiche che hanno contribuito alla nascita di nuovi sottogeneri hip hop e rap, tra cui la trap e la drill.

Fra i rapper più influenti si possono citare:

Hip-hop: storia e cultura

Pop

La musica pop trova origine, nella sua forma moderna, come derivazione del rock and roll. Gli elementi identificativi della musica pop includono solitamente ritornelli, canzoni semplici di breve o media durata (caratterizzate dalla struttura strofa-ritornello) e ritmi o tempi facilmente ballabili.

Dopo l’epoca di Tin Pan Alley, maggiormente legata alla classica e al folk, la musica popolare si ibrida con i nuovi generi afroamericani: da qui nasce il pop per come lo conosciamo. Negli anni ’50-’60 emersero le prime star capaci di calamitare pubblico e introiti, come Frank Sinatra ed Elvis Presley.

Legato a una vera industria musicale completa di star-system, che dagli anni ’80 si è molto legata anche alla televisione, grazie alla diffusione di programmi come MTV. Negli anni ’70 e ’80, la musica pop divenne un genere di spicco grazie a numerosi artisti e gruppi musicali, tra cui Elton John e David Bowie ed Eric Clapton, i Queen e gli Abba.

Musical

musical

Il musical è un genere sviluppatosi negli Stati Uniti fra ‘800 e ‘900. Si tratta di una forma di teatro musicale che comprende musica, azione scenico-drammatica, canto e danza. Si tratta di un misto fra l’operetta otto-novecentesca e il teatro di varietà statunitense.

Il genere si radica soprattutto a New York e Broadway, e da lì si diffonde sia nel paese che, soprattutto dagli anni ’50 (epoca d’oro del genere), anche in Europa. Nella seconda metà del ‘900 il musical trova una nuova veste come forma cinematografica. Musical come Grease (1978) restano nella cultura popolare come specchio di una certa epoca della cultura americana.

Nel corso degli anni, il musical si è ibridato con altri generi e ha dato vita a svariati sottogeneri, fra cui spicca per popolarità quello dell’Opera rock. Il genere gode di un certo successo ancora oggi, sia nella forma teatrale che in quella cinematografica.

Musical: informazioni, storia e caratteristiche

Musica House

house music

La house è una musica elettronica da ballo che, nella sua versione classica, è caratterizzata da un tempo di circa 120 battiti al minuto e da un ritmo regolare e ripetitivo. Originatasi dalla cultura underground dei club di Chicago durante gli ’80, la musica house si espanse in altre città come New York e Londra e divenne un fenomeno mondiale.

La house ha avuto un grande influenza sul pop, e in particolare sulla dance, con un “periodo d’oro” che va dalla fine degli anni ‘80 al 2010 circa. Nei primi anni ‘90 la house si diffuse in Europa e, fondendosi con nuovi stili musicali, diede vita a sottogeneri quali l’eurodance.

Negli anni ‘80 e ‘90 questa musica ha anche dato vita a diversi stili di ballo, ed è stata fondamentale la sua influenza per lo sviluppo della cultura rave.

Musica House

I maggiori festival musicali americani

Festival musicali stati uniti

Il festival musicale è un evento che riunisce concerti di più formazioni o artisti generalmente appartenenti allo stesso genere o corrente, ma non necessariamente. Il Pitchfork Music Festival, per esempio, riunisce jazz, hip hop, rock e punk (fra gli altri generi).

La cultura dei festival nasce come elemento specificamente americano durante gli anni ’60, come parte del movimento contro-culturale. La punta di diamante di questa prima fase è sicuramente il festival di Woodstock del 1969, rimasto fortemente impresso nella coscienza collettiva come simbolo e archetipo.

Con il tempo queste occasioni di ritrovo hanno in larga parte perso la loro valenza politica, costituendosi come particolari occasioni di consumo musicale o, come nel caso del famigerato Burning Man, rituali collettivi e multimediali (in questo caso tenuti annualmente nel mezzo del deserto del Nevada).

Scopri i migliori festival musicali in America

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