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Il Bronx a New York

La parte più a nord di New York è il famigerato Bronx, che il fiume Harelm separa da Manhattan.

Conosciuto come The Bronx” e indissolubilmente legato alla sua fama di zona malfamata e pericolosa, questo distretto ha visto diminuire, negli anni, la differenza rispetto agli altri borough di New York ed è stato in gran parte riqualificato.

Oggi, diverse zone ed attrazioni del Bronx possono essere visitate in sicurezza, e ne vale davvero la pena.

E poi, volete mettere la soddisfazione di poter dire “Sono stato nel Bronx“?!

Dove si trova

Oltre ad essere il distretto più settentrionale di New York, il Bronx è l’unico che si trova sulla terraferma.

Il suo territorio viene suddiviso in East Bronx e West Bronx, in base alla posizione rispetto al fiume Bronx, che lo attraversa verticalmente.

La parte ad est è pianeggiante, mentre quella ad ovest, più popolosa, corrisponde all’incirca alla metà occidentale del distretto ed è collinare (quindi potrebbe ricordarvi la città di San Francisco, se l’avete già visitata).

Cosa vedere nel Bronx

Il Bronx ha tanti assi nella manica! Ecco le sue principali attrazioni:

Yankee Stadium

Yankee Stadium, Bronx
Yankee Stadium, Bronx

Il nuovo stadio della famosissima squadra di baseball New York Yankees!

Prima di lui, nella stessa zona sorgeva il vecchio stadio, realizzato nel 1923, che fu in uso fino al 2008 e poi passò il testimone alla nuova (costosissima) struttura, aperta nel 2009.

Questa ha lo stesso stile della precedente, ossia la forma del tipico stadio da baseball, quadrangolare e a ventaglio aperto (o, se preferite, “a diamante”).

I posti a sedere sono oltre 52.000, inoltre c’è una vasta area dedicata allo shopping (pensate che il centro commerciale occupa circa 90.000 metri quadrati!) e alla ristorazione.

In particolare, l’offerta gastronomica è variegata e comprende anche opzioni vegetariane, vegane e prive di glutine.

C’è anche la “Kids Clubhouse“, una zona per bambini a forma di campo da mini-baseball con una morbida superficie artificiale!

Lo stadio si trova all’indirizzo One East 161 Street; per arrivare, la fermata della metro è la 161st Street-Yankee Stadium (qui trovate utili informazioni sulla metro di New York).

Arrivando dall’East Side di Manhattan la linea è la 4, dal West Side le linee sono la B e la D. In meno di mezz’ora sarete lì.

Per conoscere a fondo questo tempio dello sport, un tour guidato è un’ottima idea. Ricordate che è compreso nel New York Pass e nel New York Explorer Pass.

Non dimenticate di comprare almeno un berretto.

Inoltre è possibile assistere alle partite di baseball che si tengono da aprile ad ottobre. Vedi qui per i biglietti.

Bronx zoo (il più grande zoo urbano degli Stati Uniti!)

Bronx Zoo, New York
Bronx Zoo, New York

Ospita circa 6.000 animali, esiste fin dal 1899 e occupa un’area di 107 ettari.

Preparatevi, quindi, a vedere una quantità pressoché immensa di animali esotici, uccelli, rettili e insetti provenienti da tantissimi paesi.

La suddivisione in zone tematiche è perfettamente studiata per consentirvi un bel viaggio alla scoperta della fauna del mondo!

Come si presenta la struttura?

Non è certo uno di quegli zoo dai quali si esce con una sensazione di tristezza per le condizioni degli animali. Qui gli ospiti sono curati con ogni riguardo, hanno spazio sufficiente e i loro ambienti naturali sono ricreati perfettamente.

Se vi dovesse venire in mente qualche animale particolare, è probabile che lo troviate proprio qui!

Qualche nome di ospite originale? Drago di Komodo, okapi, uistitì pigmeo, procavia delle rocce…

Ci sono anche gli amici lemuri (che sicuramente avete conosciuto guardando il film di animazione Madagascar).

Gli animali più noti sono altrettanto affascinanti. Per esempio:

  • i gorilla, tra i nostri parenti più stetti e che, proprio come noi, hanno diverse personalità (caratteri belli, brutti… )
  • le golose giraffe, con le loro ciglia tutte da invidiare (useranno forse il mascara?)
  • le farfalle: da aprile ad ottobre, il loro giardino vi assicurerà una scorpacciata di colori e leggiadria!

Lo zoo si trova all’indirizzo 2300 Southern Boulevard. Arrivando dal West Side di Manhattan bisogna prendere la metro 2, dall’East Side invece la linea 5, fino alla stazione West Farm Square & East Tremont Avenue.

Da qui, potete raggiungere l’ingresso A percorrendo Boston Avenue verso nord.

Per una visita accurata e soddisfacente, arrivate presto e aiutatevi con la mappa!

L’ingresso allo zoo è incluso nel Sightseeing Pass, Day e Flex.

New York Botanical Garden

Difficile essere dei vegliardi e avere un aspetto florido, vero? Questo giardino botanico fa decisamente eccezione: è un anziano più che giovanile.

Colorato e lussureggiante come si presenta, sembra impossibile che il terreno per la sua creazione sia stato predisposto nel lontano 1881. Il giardino aprì poi effettivamente i battenti nel 1891.

La biblioteca e la serra furono le prime strutture realizzate, e oggi il New York Botanical Garden annovera circa cinquanta giardini e collezioni di piante.

Come avrete immaginato, si tratta un luogo incantevole, curato e grande – più di 100 ettari – che merita di essere considerato Patrimonio Nazionale degli Stati Uniti (e infatti lo è dal 1967).

Naturalmente, ci sono fioriture ed esposizioni stagionali. La primavera è il periodo top per vedere rose, azalee, orchidee, lillà.

Da non perdere, le conifere, che occupano ben 15 ettari di terreno.

Per visitare il giardino avrete a disposizione un trenino, compreso nel prezzo del biglietto, sul quale potrete ascoltare un utile commento audio.

Se avete curiosità sulla cura delle piante e volete finalmente far diventare verde il vostro pollice, sarete nel posto giusto.

Nel giardino botanico si trova infatti un apposito ufficio informazioni che potrà rispondere alle vostre domande sul giardinaggio domestico!

L’ufficio opera come parte della Mertz Library, la biblioteca botanica più grande e completa degli Stati Uniti d’America.

E se una domanda riguardante il giardinaggio vi tormenta oggi, ma il vostro viaggio a New York è ancora lontano, potete anche scrivere all’ufficio informazioni. Chissà che una risposta in arrivo dal Bronx non vi aiuti a rinvigorire il vostro giardino o balcone!

Indirizzo del giardino botanico: 200th Street & Kazimiroff Blvd.

Si arriva con la metro: linee B e D o il treno 4 fino a Bedford Park Blvd Station. Poi si prosegue a piedi oppure con l’autobus 26 che porta fino all’entrata.

L’ingresso è incluso in tanti pass come il New York Pass, il Freestyle Pass, il Sightseeing Pass, Day e Flex.

Bronx Museum of Arts

Questo piccolo museo, abbastanza vicino allo Yankee Stadium, è nato nel 1971 per incoraggiare lo sviluppo artistico del quartiere. Le esposizioni trattano temi sociali e sono incentrate sul dialogo interculturale.

L’esposizione si concentra in particolare sull’arte contemporanea e del XX secolo di artisti americani, ma ha ospitato anche esposizioni di artisti provenienti dall’America Latina, dall’Africa e dall’Asia.

La collezione permanente include oltre 800 dipinti, sculture, fotografie e opere su carta.

Il museo organizza inoltre mostre temporanee e attività formative per bambini, adolescenti e famiglie.

Chi ebbe la bella idea di creare una simile istituzione?

La signora Irma Fleck, una “piccola donna dai capelli rossi” (così fu definita nel libro “South Bronx Rising”), che lavorò per abbellire il Bronx anche in altri modi. Infatti, trasformò lotti vuoti in giardini e si dimostrò abilissima nel trovare alloggi a prezzi accessibili per le persone bisognose.

Il museo si trova in un edificio all’indirizzo 1040 Grand Concourse, che originariamente era una Sinagoga, realizzata tra il 1959 al 1961.

La trasformazione in spazio museale risale ai primi anni ’80; l’edificio fu modificato usando cemento, acciaio e vetro.

In tanti riconoscono che si tratti di una bella costruzione, ma c’è anche chi non la sopporta! Il suo design infatti è stato descritto come “scomodo”, “tenebroso”, con “balconi angusti” e ridotto spazio espositivo.

In questa pagina trovate indicazioni dettagliate per arrivare al museo.

1520 di Sedgwick Avenue: il luogo di nascita dell’Hip Hop

Questo palazzo di mattoni marroni che ti trova vicino ad un cavalcavia è simile agli altri grandi palazzi che lo costeggiano, ma la differenza è che qui ha abitato DJ Kool Herc (il suo vero nome è Clive Campbell), americano di origini giamaicane.

Il suo nome d’arte “Kool Herc” deriva dal soprannome Hercules, che gli avevano dato i compagni di scuola per via della sua stazza!

Fu proprio lui che nel 1973, con il suo particolare modo di mixare la musica nella sala comune del palazzo, aprì la strada alla cultura hip hop.

Ma come faceva? Prendeva un disco e ne focalizzava una specifica parte – caratterizzata da percussioni isolate e detta “il break” – che era la più amata da chi ballava. DJ Kool Herc quindi la isolava, la replicava e la prolungava.

Se amate il genere hip hop e la sua storia, vi consigliamo di non perdere questo tour ad Harlem e nel Bronx tra le radici dell’Hip-Hop.

Van Cortlandt Park

Van Cortland Park al tramonto, Bronx

Il quarto parco più grande della Grande Mela – ben 466 ettari – è perfetto per praticare sport, rilassarsi e fare pic-nic.

Le sue strutture sportive comprendono campi da golf, da equitazione, sentieri (impegnativi!) per la corsa, campi da baseball, basket, cricket, calcio, rugby e tanti altri.

Nel parco ci sono inoltre numerosi sentieri per escursioni (più di 32 chilometri vi basteranno?), aree per bambini, venditori di hot dog e gelati.

Magnifici, e frequentati anche da numerose specie di uccelli, i seguenti sentieri:

  • Putnam, perfetto per iniziare le escursioni nel parco
  • Muir, che attraversa sentieri ripidi
  • John Kieran, adatto alle famiglie e anche alle persone anziane

Con grande probabilità incontrerete tanti simpatici scoiattoli, e con un po’ di fortuna, anche qualche cervo.

Il momento migliore per una passeggiata? Quello del tramonto, naturalmente.

Se ricordate il libro e il film “I guerrieri della notte”, dovete assolutamente sapere che il raduno delle gang avveniva proprio in questo parco.

L’indirizzo esatto è Broadway and Van Cortlandt Park S.

Wave Hill Public Gardens

Questo giardino pubblico di 11 ettari è un luogo pacifico e ordinato.

Ci sono sentieri naturalistici e alberi che, essendo secolari, hanno tanto da raccontare!

E le altre piante?

Fantastiche. Cactus e altre succulente, fiori perenni, flora selvaggia, alpina, conifere, piante acquatiche e carnivore (nel Bronx non potevano mancare queste cattivelle).

In questo giardino botanico non mancano le colonie di api, soprattutto nella zona boschiva, che vegnono ben curate e nutrite essendo complici del benessere dei giardini.

Nel parco si tengono anche eventi numerosi musicali e artistici.

L’ingresso principale si trova all’indirizzo West 249th Street and Independence Avenue e qui trovate le indicazioni per arrivare.

La spiaggia di Orchard Beach

Andrete a New York nel periodo estivo e l’idea di andare in spiaggia nel Bronx non vi dispiace? Allora Orchard Beach vi aspetta (meglio durante la settimana, per evitare l’eccesso di folla!).

Questa spiaggia artificiale di 1,8 km, è l’unica spiaggia libera del distretto e fu proclamata “La Riviera di New York” all’epoca della sua creazione, negli anni ’30.

Comprende una passeggiata a blocchi esagonali, un padiglione centrale, snack bar, chioschi che vendono cibo e souvenir, due campi da gioco, due aree pic-nic, un ampio parcheggio e 26 campi da basket, pallavolo, e pallamano. Sono disponibili aree per cambiarsi e docce.

L’aspetto più interessante in assoluto (oltre agli impressionanti “granchi a ferro di cavallo”) sono le persone. In una spiaggia come questa, infatti, si può apprezzare l’umanità diversa e variegata del distretto del Bronx.

Se questo aspetto vi affascina, vi consigliamo di osservare le diverse persone che incontrerete nel Bronx (senza fissarle, però!) e di sfogliare il libro fotografico “Orchard Beach: The Bronx Riviera”, ad opera del fotografo documentarista Wayne Lawrence, che ha realizzato dei ritratti eccezionali.

Woodlawn Cemetery

Questo cimitero dall’aspetto rurale, che si trova sulla destra del fiume Bronx, è uno dei più grandi di New York e rappresenta un importante punto di riferimento storico.

Aperto al pubblico, è anche un parco abbellito da più di 3000 alberi e conserva le spoglie di personaggi famosi come lo scrittore Herman Melville, autore del romanzo Moby Dick, il musicista Duke Ellington, il compositore Miles Davis, il giornalista Joseph Pulitzer (inventore dell’omonimo premio), e Sally Ride, la prima astronauta statunitense che raggiunse lo spazio nel 1983.

Si trova all’indirizzo 4199 Webster Avenue.

Edgar Allan Poe Cottage

A nord di quello che oggi si chiama Poe Park si trova la casa dove Egar Allan Poe visse gli ultimi anni della sua vita.
Solo a sentir nominare questo genio della letteratura horror avete avvertito un brivido lungo la schiena?

Entrando nel suo cottage bianco potreste rabbrividire di nuovo.

Infatti, all’interno ci sono i mobili e arredi del tempo – dal letto alla sedia a dondolo, alla scrivania – ma soprattutto un’atmosfera molto particolare, indecifrabile e oscura, che fa intuire il tormento della vita dello scrittore.

Il cottage si trova all’indirizzo 2640 Grand Concourse (quartiere di Fordham) a breve distanza dalla sua posizione originaria.

La Little Italy del Bronx: Arthur Avenue

Arthur Avenue, Little Italy bel Bronx
Arthur Avenue Italian Market, Little Italy bel Bronx

Si trova nel quartiere di Belmont nel Bronx e in passato era il cuore della Little Italy del Bronx.

È ben diversa dalla Little Italy di Manhattan, ormai diventata una zona super-turistica: ad Arthur Avenue, infatti, si ritrova ancora un’impronta autentica e le tracce lasciate dagli immigrati italiani degli anni Cinquanta.

St. Jerome’s Church

Questa chiesa parrocchiale cattolica si trova al 230 di Alexander Avenue, nel quartiere di Mott Haven.

Completata nel 1900, è in stile romanico-spagnolo-moresco e conosciuta per la sua torre principale di oltre 30 metri e per l’ampiezza dei suoi interni.

Alcuni dei primi parrocchiani la chiamavano “la cattedrale del Bronx”.

I murales

Nel Bronx ne vedrete tanti, e noterete che in questo distretto ci sono delle vere e proprie opere di Street Art.

Se potete, fotografate i murales (leggete però a questo proposito il paragrafo “Come visitare il Bronx in sicurezza”).

City Island

Un luogo che vi farà domandare: ma sono ancora a New York?

Questa isoletta di pescatori lunga circa 2 chilometri e mezzo e larga circa un chilometro si trova a nord-est del Bronx e si anima di visitatori nella bella stagione.

Un angolo tranquillo della Grande Mela, dove risiedono circa 5.000 persone: vi incanterà con le sue case di legno con giardino vicino al mare e vi prenderà per la gola con i suoi piccoli ristoranti dove si possono fare scorpacciate di granchi.

Incontri con anatre e cormorani? Possibili e prevedibili.

Il film City Island del 2009 con Andy Garcia, premiato al Tribeca Film Festival, è stato girato qui, così come alcuni episodi della serie “Law and Order”.

Dove mangiare

Popolazione multietnica uguale cucina multietnica! Questo offre il Bronx.

Ecco qualche riferimento utile:

  • Louie & Ernie’s pizza. A detta di tanti, la migliore pizza di New York! 1300 Crosby Avenue.
  • Yankee Tavern. Lungo la strada per lo stadio si trova lui, il bar sportivo per eccellenza, tra i più amati del Bronx. Qui i tifosi possono ovviamente seguire le partite, e mangiare bene: ci sono piatti di mare, hamburger, ali di pollo, pizza, panini, pasta. 72 East 161st Street.
  • Mexicozina Taqueria. Per gustare squisiti piatti di cucina messicana. 444 E 149th Street.
  • Delillo Pastry Shop, per qualche delizioso pasticcino. 610 E 187th Street.
  • A City Island si gusta la cucina di mare, da Sammy’s Fish Box (41 City Island Avenue) e Sammy’s Shrimp Box (64 City Island Avenue).
  • Cơm Tấm Ninh Kiều. Un ristorante vietnamita con un menù appetitoso a base di zuppe, riso, gamberi, carne, kebab, pudding. 2641 Jerome Avenue.
  • Enzo’s. Per gli italiani che cercano ristoranti italiani ovunque vadano! 1998 Williamsbridge Road.

Shopping nel Bronx?

Sì, si possono fare buoni affari!

La zona The Hub (considerata la “Times Square del Bronx” o la “Broadway del Bronx”) include spazi teatrali, proposte ristorative e opportunità per lo shopping. Si trova all’indirizzo 168 3rd Avenue Bridge, e pur essendo nel South Bronx, di giorno potete andarci senza problemi.

Cosa acquistare? Abbigliamento, artigianato e soprattutto dischi, ovviamente di hip-hop, poi di musica reggae e latino americana.

Troverete inoltre negozi – sia piccolini, sia appartenenti ai marchi famosi – nelle strade di Fordham Road e Arthur Avenue.

Ci sono anche dei centri commerciali, come il grande Bay Plaza Shopping Center (2100 Bartow Avenue).

Dove dormire

Considerato fino a pochi anni fa un luogo assolutamente off-limits, nel quale nessun turista avrebbe avuto il coraggio di alloggiare, come abbiamo detto il Bronx oggi è molto cambiato.

Diverse zone sono state risanate, e ci sono alcune valide strutture ricettive, soprattutto nelle vicinanze di attrazioni turistiche come lo Yankee Stadium, dove si può soggiornare in tranquillità.

Storia del distretto

Gli indiani Lenape furono i primi abitanti della zona.

Nel 1639 lo svedese Jonas Bronck (dal quale derivò il nome Bronx) vi si stabilì.

Progressivamente arrivarono le popolazioni che resero l’area estremamente diversificata dal punto di vista etnico: olandesi, francesi, inglesi, svedesi, in seguito tedeschi e irlandesi, e dopo di loro polacchi, greci, italiani.
A partire dalla seconda metà del Novecento, il maggiore gruppo etnico diventò quello composto da portoricani e dominicani.

Il Bronx, che dal 1683 apparteneva alla contea di Westchester, diventò parte della contea di New York nel 1874, e nel 1898 si unì alla città di New York diventando uno dei suoi distretti.

Tra il 1900 e il 1929 il Bronx conobbe un boom demografico, ma la Grande Depressione e il periodo del dopoguerra videro un rallentamento della crescita e l’inizio del declino.

In particolare, nel periodo tra il 1950 e il 1985 il Bronx divenne una delle zone più povere di New York, complice la costruzione della superstrada Cross Bronx Espressway, che di fatto spaccò il Bronx a metà separando nettamente la zona sud, più povera, da quella al nord.

La popolazione bianca andò via dalle case a sud della superstrada, le abitazioni abbandonate furono occupate da persone senza fissa dimora, soggetti dediti allo spaccio e tossicodipendenti. Il sud del Bronx (South Bronx, ancora oggi la zona più difficile) entrò in una spirale di degrado e declino.

Molte case del Bronx, diventate impossibili da affittare, iniziarono ad essere date alle fiamme, spesso dagli stessi padroni di casa che intendevano riscuotere gli indennizzi dalle assicurazioni, oppure dalle bande di strada con l’obiettivo di rubare gli infissi e le rubinetterie dagli edifici distrutti, per poi rivenderli.

Gli incendi diventarono sempre più frequenti negli anni Settanta, tanto che l’espressione The Bronx is burning (“Il Bronx sta bruciando”) divenne un emblema di quel periodo.

Si stima che tra il 1970 e il 1980 oltre ii 40% del sud del Bronx fu bruciato e abbandonato, rendendo sempre più degradato il contesto sociale, in cui criminalità e disoccupazione crescevano costantemente.

Una parziale riqualificazione del distretto prese il via negli anni Ottanta, con la costruzione di nuove residenze, e prosegue ancora oggi.

Il Bronx si è quindi in una certa misura affrancato dagli stereotipi che lo definiscono come un luogo malfamato, pericoloso e povero, anche se rimane una delle zone con il tasso di disoccupazione più elevato di New York, e i reati, se pur diminuiti, si registrano tuttora.

Come visitare il Bronx in sicurezza

  • Non avventuratevi da soli in zone che non conoscete, soprattutto se sono lontane dalle attrazioni turistiche. Decisamente preferibile optare per un tour guidato, come per esempio questo, che oltre al Bronx vi porterà nel Queens e Brooklyn.
  • Tenete un atteggiamento composto: siate ospiti discreti e con un “basso profilo”.
  • Non perdete mai di vista i vostri effetti personali.
  • Se non siete sicuri di poter scattare foto in sicurezza, evitate di farlo. Nel caso in cui stiate visitando il Bronx accompagnati da una guida, sarà eventualmente lei a chiedere il permesso agli abitanti della zona. Se state partecipando ad un tour in un minivan con i vetri oscurati, potreste accontentarvi di fotografare dall’interno.
  • Non ridete né esternate rumorosamente la vostra meraviglia davanti a tutto ciò che appare insolito o diverso dalla nostra cultura. Per esempio, nel Bronx ci sono piccoli negozi che vendono boccette contenenti “pozioni” per attrarre denaro, amore, e fortune simili. Oggetti divertenti, per noi, e che sono invece qualcosa di molto serio per i commercianti e gli abitanti della zona.

Il cocktail Bronx (l’avete assaggiato?)

Conoscete questo famoso cocktail composto da gin, vermouth rosso, vermouth dry e succo d’arancia?

Non è detto che sia nato proprio nel Bronx (anche se, sicuramente, è stato creato in America), e che vi piaccia o meno il suo gusto, vale la pena di parlarne perché ha una storia curiosa, anzi due!

A due diversi “papà”, infatti, è stato attribuito il merito della sua creazione: si chiamavano Joseph S. Sormani e Johnnie Solon.

Secondo una prima ipotesi, il cocktail sarebbe nato a Philadelphia, ma a lungo ignorato fino a quando Joseph Sormani, ristoratore del Bronx, non lo scoprì nel 1905.

Questa storia è piuttosto accreditata, tanto che alla morte di Sormani, nel suo necrologio sul New York Times fu specificato che l’uomo era considerato il creatore del cocktail Bronx!

La seconda ipotesi attribuisce invece la nascita del cocktail al barman Johnnie Solon, che lavorava a New York prima del protezionismo.

Sfidato da un cliente, che desiderava assaggiare un cocktail davvero nuovo, creò il nuovo drink destinato a riscuotere un grande successo.

Il capo cameriere, prima di portare il risultato dell’esperimento al cliente, domandò al barman quale fosse il nome del nuovo cocktail.

Avendo Solon visitato pochi giorni prima lo zoo del Bronx, pieno di animali per lui insoliti, e considerando che i suoi clienti dopo aver bevuto molto affermavano di vedere “strani animali”, decise che il nome giusto per il nuovo nato era proprio cocktail Bronx!

Scegliete voi la storia e l’inventore che vi piacciono di più.

Personaggi famosi nati nel Bronx

Nel Bronx sono nati tanti personaggi famosi: ciò sembra suggerire che la creatività e i talenti riescono ad emergere anche nei contesti più complicati!

Ricordiamo qualche nome: la cantante Jennifer Lopez (che al suo luogo d’origine ha dedicato il brano “Jenny from the Block“), la rapper Cardi B, il cantautore Billy Joel, l’attrice Lauren Bacall, gli attori Tony Curtis e Jerry Orbach e lo scrittore, sceneggiatore e produttore cinematografico Richard Price.

Il Bronx ha inoltre ispirato Robert De Niro (lui però è nato nel Greenwich Village), che nel 1993 ha diretto, prodotto ed interpretato il film “A Bronx Tale”.

E lo scrittore Edgar Allan Poe, come testimoniato dalla presenza del suo cottage, ha vissuto qui.

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