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Statua della Libertà

Chiedete a qualcuno di elencare i luoghi simbolo di New York: probabilmente vi nominerà Times Square, l’Empire State Building, Central Park, il Ponte di Brooklyn e, inevitabilmente, lei, la Statua della Libertà.

Non potrebbe essere altrimenti: la grande signora vanta un fascino senza tempo e conquista per il suo aspetto, per la storia che racconta e per gli ideali di libertà e speranza che incarna.

Una vera icona di New York e degli Stati Uniti d’America, che da più di 100 anni accoglie tutti: immigrati, americani che fanno ritorno a casa, turisti.

Dove si trova

La statua si mostra in tutta la sua imponenza al centro della baia di Manhattan, ed è visibile già da 40 km di distanza.

Si trova proprio all’entrata del porto sul fiume Hudson, sul piccolo isolotto roccioso di Liberty Island.

Come visitarla

Con i battelli che partono da Battery Park, il parco situato all’estremità sud dell’isola di Manhattan.

Lo stesso battello che arriva a Liberty Island vi porterà anche nel vicino isolotto di Ellis Island (il biglietto è unico). Trovate informazioni su Ellis Island in un paragrafo successivo.

Per arrivare a Battery Park, potete prendere la metro:

  • linea 1 (west side) fino alla stazione South Ferry
  • linea 4 e 5 (east side) fino alla stazione Bowling Green
  • linee N e R, fino alla stazione South Ferry-Whitehall Street.

Se per la data che vi interessa non dovesse esserci disponibilità, non disperate! Il piano B consiste nel prendere il battello da Liberty State Park, nel New Jersey.

Quali parti della statua visitare e biglietti

Ci sono diversi livelli per visitare la statua:

Veduta esterna, piedistallo o corona (niente fiaccola)

  • Potete, in alternativa, entrare nel piedistallo, che regala viste magnifiche della Grande Mela.

  • Volete andare ancora più su? Allora scegliete il livello più alto, quello della Corona. Tenete conto del fatto che ci sono tanti gradini da fare (357, per la precisione) e il contesto angusto e l’altezza non lo rendono consigliabile a chi soffre di claustrofobia o di vertigini. I bambini devono essere alti almeno 4 piedi (1 metro e 20 centimetri) ed essere in grado di fare i gradini della scala a chiocciola da soli. La vista? Fantastica: Manhattan, Brooklyn e il New Jersey.

Sulla fiaccola non si può salire! Era possibile, nei primi anni, ma il braccio fu danneggiato nel 1916 a seguito di un’esplosione, e da allora l’accesso non è più consentito.

In tutti i casi, sull’isola che ospita Lady Liberty ricordate di andare a vedere il nuovo museo della Statua della Libertà, Statue of Liberty Museum, che ha aperto i battenti a maggio del 2019! L’ingresso è libero acquistando il biglietto per il battello per Liberty Island ed Ellis Island.

Dove acquistare i biglietti

I biglietti, se volete entrare all’interno della Corona, si devono acquistare unicamente sul sito ufficiale

Per la corona l’acquisto online per tempo è indispensabile, perché i biglietti vanno prenotati mesi e mesi prima: c’è tanta richiesta, a fronte di un numero ridotto di visitatori ai quali è consentito l’accesso.

Con questi biglietti invece potete accedere all’interno della Statua della Libertà, al livello piedistallo e saltare le file.

Se invece non siete interessati all’interno della Statua, potete sfruttare un pass che consente di risparmiare tempo e denaro.

Pass per New YorkTutte le info

I prezzi

Battello per Liberty Island e ingresso Ellis Island.

Partendo da New York (Battery Park), o dal New Jersey (Liberty State Park), i prezzi sono gli stessi: – – adulti dal 13 a 61 anni: $18,50;
– senior da 62 anni in su: $14;
– bambini dai 4 ai 12 anni: $9;
– bambini da 0 a 3 anni: ingresso gratuito.

Accesso al piedistallo (include anche il battello):
– adulti dal 13 a 61 anni: $18,50;
– senior da 62 anni in su: $14;
– bambini dai 4 ai 12 anni: $9;
– bambini da 0 a 3 anni: ingresso gratuito.

Accesso alla corona (include piedistallo e battello)
– adulti: $21.50;
– senior da 62 anni in su: $17;
– bambini dai 4 ai 12 anni: $12.

Quanto dura la visita alla statua

Per

  • ammirare bene la statua dall’esterno passeggiando per Liberty Island, e visitare il nuovo Statue of Liberty Museum
  • visitare Ellis Island e il Museo dell’Immigrazione, Ellis Island National Museum of Immigration

occorrono non meno di 4 ore. Servirà più tempo, se visiterete anche l’interno di Lady Liberty.

Cosa fare se, tra le mille cose che avete progettato di fare a New York, non vi avanza abbastanza tempo per andare fino a Liberty Island ed Ellis Island?

Per non tornare a casa con il rimpianto di non aver neanche intravisto la Statua della Libertà potete prendere, il battello gratuito “The Staten Island Ferry che collega Manhattan a Staten Island. Parte dal molo South Ferry nei pressi di Battery Park.

Quando il cielo è terso, in circa 25 minuti di traversata potrete conquistare, gratis, delle magnifiche viste dello skyline di Lower Manhattan e della Statua della Libertà.

Il problema è che potreste essere assaliti da una sensazione di “incompiutezza”: vista la statua, viene subito voglia di sbarcare a Liberty Island per ammirarla più da vicino, piuttosto che passare oltre!

Quindi, anche se lo storico battello gratuito ha il suo grande fascino, consigliamo senz’altro di organizzare la vacanza in modo da includere una visita alla Statua della Libertà con effettivo approdo nel suo isolotto!

Se riescono a vederla da vicino circa 4 milioni di turisti all’anno, allora potete farlo anche voi.

La storia

Inaugurata nel 1886, nasconde una storia suggestiva.

Un dono della Francia

La Statua della Libertà non fu ideata e realizzata in America, come saremmo portati a credere (a noi oggi sembra americana al 100%!).

Si tratta invece di un dono offerto dalla Francia agli Stati Uniti per il centenario dell’indipendenza americana (4 luglio 1876), a dimostrazione dell’amicizia e della fratellanza tra le due nazioni.

Lady Liberty arrivò però con 10 anni di ritardo rispetto alla ricorrenza per la quale era stata pensata, a causa delle difficoltà nel reperire i fondi per realizzarla. Dovremmo stupirci? Non è una grande novità che le signore si facciano attendere!

A realizzare l’opera fu uno scultore francese, Frédéric Auguste Bartholdi, con la collaborazione dell’ingegnere Gustave Eiffel (sì, proprio quello della famosa torre di Parigi).

Il primo curò la progettazione e la parte esterna, mentre il secondo si concentrò sugli interni e sulla struttura portante.

Ad ispirare il costruttore furono, probabilmente, le parole dell’intellettuale francese Laboulaye.

Questi, infatti, in occasione di un pranzo a Versailles, al quale era presente anche il giovane Bartholdi, aveva sottolineato l’opportunità di realizzare un monumento commemorativo dell’indipendenza americana, e che simboleggiasse gli sforzi comuni compiuti da americani e francesi.

Un simbolo di speranza per gli immigrati

La Statua della Libertà acquistò rilievo anche per i tanti immigrati che sbarcarono in America nella seconda metà del 19° secolo, alla ricerca di un nuovo futuro e carichi di speranze.

Era la prima cosa che vedevano dalle navi in arrivo, maestosa, fiera e accogliente, quindi fu naturale che per loro diventasse la quintessenza del sogno americano.

Lady Liberty oggi

Ancora oggi, il monumento incarna un messaggio di speranza e di apertura al futuro.

A questo proposito, è bello tenere a mente il nome completo dell’opera che, seppure nota come “Statua della Libertà”, si chiama in effetti “Liberty Enlightening the World“, ossia “La libertà che illumina il mondo”.

Caratteristiche e dimensioni

Aspetto

La grande statua rappresenta una dea con una lunga toga, che sorregge orgogliosamente nella mano destra una fiaccola simboleggiante il fuoco eterno della libertà.

Nella mano sinistra tiene una tavola che riporta la data del giorno dell’Indipendenza americana (4 luglio 1776).

Ai piedi del monumento si notano delle catene spezzate, simbolo di liberazione, mentre la corona sulla testa ha 25 finestre e sette punte che simboleggiano i sette mari e i sette continenti.

La struttura interna è composta da travature reticolari in acciaio, mentre l’esterno, molto sottile, è realizzato con 300 fogli di rame. Il basamento è invece in granito grigio-rosa, la cui provenienza è contesa tra Stati Uniti (Connecticut) e l’Italia (Isola della Maddalena).

Pare che il viso della statua sia stato realizzato prendendo come modello il volto di una persona reale: la signora Charlotte, mamma di Frederic Auguste Bartholdi.

Secondo un’altra versione – a dire il vero meno suggestiva – lo scultore avrebbe tratto ispirazione dallo sguardo perso nel vuoto del fratello malato, Charles. I sostenitori di questa seconda tesi fanno notare come il volto della statua abbia tratti mascolini.

Altezza e peso

Ben 93 metri, basamento incluso; quindi, da terra fino all’altezza della fiaccola. Senza i suoi “tacchi” (il piedistallo!) è comunque alta più di 45 metri.

La signora non è esattamente una piuma: pesa circa 225 tonnellate.

Le frasi

La tavola tenuta nella mano sinistra riporta la data della Dichiarazione di Indipendenza, 4 luglio 1776 (JULY IV MDCCLXXVI).

Nel piedistallo si trova invece, incisa su una lastra di rame, la poesia The New Colossus composta nel 1883 dalla poetessa americana Emma Lazarus.

Fu lei stessa a donarla ad un’asta di opere artistiche organizzata per raccogliere fondi destinati alla costruzione del piedistallo.

Ne riportiamo i versi più celebri, che di sicuro vi suoneranno familiari:

“Give me your tired, your poor, your huddled masses yearning to breathe free”.

“A me date i vostri stanchi, i vostri poveri, le vostre masse infreddolite desiderose di respirare libere”.

Lady Liberty nell’arte e nei media

Facile essere ispirati da una simile icona!

E, infatti, la Statua della Libertà è stata e continua ad essere un soggetto ricorrente in film, serie TV, videogiochi, libri e fumetti, gadget.

Prima della vostra visita a New York, ecco dove potreste averla già incontrata.

Film

L’elenco sarebbe lunghissimo, quindi ne indichiamo solo una parte:

  • I Sabotatori del 1642, diretto da Alfred Hitchcock. IL colpevole si getta nel vuoto saltando giù dalla torcia di Lady Liberty;
  • Il Pianeta delle Scimmie del 1968. I ruderi della statua si trovano in riva al mare e vengono scoperti dal protagonista;
  • Il Padrino del 1972. La statua è visibile di schiena, in lontananza;
  • Splash – Una sirena a Manhattan del 1984. La famosa sirena approda a Liberty Island, senza veli, destando scalpore!
  • Superman IV del 1987. Il protagonista salva la statua, che era stata sollevata, per intero, dal temibile antagonista, l’Uomo nucleare;
  • Ghostbusters II – Acchiappafantasmi II del 1989. Qui lei prende vita grazie ad una speciale melma;
  • Titanic del 1997. Lady Liberty si vede nel finale;
  • X-Men del 2000. Una speciale “macchina d’energia” viene posizionata sulla fiaccola.
  • The Day After Tomorrow – L’alba del giorno dopo del 2004. Liberty Island viene sommersa dalle onde dell’oceano.

Serie TV

  • I Soprano
  • True Blood
  • The Man in the High Castle
  • Fringe

Videogiochi

  • Deus Ex
  • Arcade Chelnov
  • Assassin’s Creed: Unity
  • Grand Theft Auto IV

Libri e fumetti

  • Nel 2018, lo scrittore Dave Eggers ha pubblicato con Mondadori “Il suo piede destro”, un libro illustrato che racconta ironicamente la storia e la simbologia collegate alla statua. In particolare, notando che il suo piede destro un po’ sollevato sembra accennare un passo, stabilisce che lei sta andando da qualche parte!
  • In una storia pubblicata su Topolino, la città di Paperopoli, per emulare New York, innalzò la sua Statua della Libertà. Un secolo dopo, un restauro a spese di Zio Paperone la trasformò a sua immagine e somiglianza.

Opere d’arte

  • Andy Warhol ha amato e ampiamente rappresentato La Statua della Libertà in opere di altissimo valore artistico ed economico.
  • Craig Alan, artista americano che compone i soggetti delle sue opere utilizzando le persone come dei pixel (o, se preferite, come formiche) ha rappresentato anche lei.

Gadget

Ce ne sono di tutti i tipi! Se non siete mai stati a New York, potreste comunque già possedere qualche souvenir che vi è stato regalato, raffigurante la regina della Grande Mela. Penne, calamite, statuine…

E quando sbarcherete a Liberty Island con il vostro battello, chissà se resisterete alla tentazione di comprare e indossare una finta corona in morbido materiale sintetico.

Di sicuro, nella stagione calda sull’isolotto vorrete acquistare una limonata dissetante e fresca contenuta in un bicchierone di plastica a forma di fiaccola. Volendo, potrete poi metterlo in valigia e portarlo a casa per ricordo, sperando che arrivi integro.

Curiosità

  • L’isolotto di Liberty Island in precedenza si chiamava Bedloe’s Island (dal cognome di Isaac Bedloe, un colone olandese che ne era stato proprietario). Il nome fu cambiato nel 1956, diventando ben più significativo.
  • La vera icona è solo lei, ma esistono più di 300 repliche della statua sparse qua e là per il mondo, alcune belle, altre meno.
  • Il colore della signora è cambiato nel tempo: originariamente era marrone, ma con la salsedine si è trasformato nel caratteristico colore verde che oggi conosciamo.
  • La fiaccola, che misura 13 metri, non è quella originale. Nel 1984 è stata sostituita con l’attuale versione dorata con una ricoperta d’oro. Quella originale è custodita nel nuovo museo su Liberty Island (prima si trovava all’interno del piedistallo).
  • La statua ha funzionato come un faro dal 1886 al 1902.
  • Pare che almeno 300.000 persone, tra cui Victor Hugo, abbiano visitato il laboratorio parigino dove era in corso la costruzione dell’opera.
  • Sembra che Frédéric Auguste Bartholdi abbia tratto ispirazione anche dalle forme della Statua della libertà della Poesia di uno scultore italiano, Pio Fedi. Se vi capiterà di visitare la basilica di Santa Croce a Firenze, dove è custodita la statua di Fedi, noterete la somiglianza!
  • Come fu trasportata Lady Liberty fino a Liberty Island? In nave e, naturalmente, non intera. Più di 300 pezzi furono portati dal piccolo piroscafo francese Isère fino all’America, con non poche difficoltà.
  • Dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, l’osservatorio della corona è rimasto chiuso per ben otto anni, e l’indotto turistico ne risentì notevolmente. La riapertura è avvenuta il 4 luglio 2009. I biglietti per quella giornata sono stati esauriti in sole tre ore e il sito ufficiale dell’attrazione è andato in tilt il giorno in cui sono stati messi in vendita.
  • La testa venne esposta “in anticipo”, non in America, ma all’Expo di Parigi nel 1878.
  • Per lavorare i fogli di rame della veste, furono utilizzati100 diversi tipi di martelli.
  • Nel 1983, l’illusionista David Copperfield riuscì a far sparire la Statua della Libertà! Il trucco, che gli assicurò una grandissima notorietà, venne svelato anni dopo.

Ellis Island

Anche Ellis Island, è un luogo estremamente suggestivo, ma non in senso strettamente positivo.

Qui, infatti, a partire dal 1894 gli immigrati provenienti soprattutto dall’Europa meridionale e orientale vennero sottoposti alle procedure di sicurezza e controllo, prima di poter avere accesso al Nuovo Mondo.

L’isola era come una piccola cittadella in cui convivevano strutture mediche, carcerarie e giuridiche, e il primo lungo passo da compiere per essere ammessi in una nuova società.

I controlli erano duri e rigorosi, e una parte dei richiedenti veniva respinta, insieme a tutti i suoi sogni e alle sue speranze.

In questo caso, gli immigrati tornavano nella loro patria con la stessa nave che li aveva portati in America, che aveva l’obbligo di riportarli indietro.

Oggi Ellis Island ospita un piccolo Museo dell’immigrazione ad ingresso gratuito: qui si può ripercorrere l’iter burocratico e – soprattutto – umano degli immigrati; è un’esperienza molto toccante.

Potrete anche cercare presso gli uffici telematici oppure sul muro celebrativo esterno, il nome di famiglia dei vostri parenti immigrati in America.

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