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Navajo Nation: la più grande riserva indiana degli Stati Uniti

Alcune delle più belle fotografie dei paesaggi americani immortalano la Monument Valley e altri maestosi canyon, ma molti di questi luoghi si trovano in realtà su quella che è stata definita Navajo Nation.

Si tratta di un’immensa riserva indiana talmente imponente da comporre quasi uno Stato a sé stante. La zona si estende su una superficie di 70.000 chilometri quadrati in un territorio a cavallo tra Utah, Arizona e New Mexico.

Territorio aspro e selvaggio, ospita i più suggestivi scorci panoramici americani ed è una tappa imperdibile per coloro che hanno la possibilità di visitare il Southwest.

In particolare, accoglie la popolazione Navajo con la sua eredità di monumenti nazionali, parchi naturali e siti storici.

Andiamo quindi a conoscere meglio la Navajo Nation, quando organizzare il viaggio e quali sono le migliori attrazioni da vedere.

Dove si trova la Navajo Nation

Navajo-Nation-bandiera

Come già accennato, la Navajo Nation è ubicata in un vasto territorio che sorge tra Arizona, Utah e New Mexico. Consultando la mappa degli Stati Uniti si può notare che i confini dei tre Stati, insieme al Colorado, compongono una croce perfetta.

Questo perché a suo tempo i confini statunitensi sono stati tracciati a tavolino dall’uomo. La maggior parte della riserva Navajo è in Arizona, precisamente nell’angolo nord-orientale.

In realtà, lo spicchio di Colorado ospita comunque due piccole riserve indiane, la Southern Ute Indian Reservation e la Ute Mountain Reservation.

A proposito dell’estensione della Navajo Nation, è utile dire che in New Mexico ci sono altri territori minori appartenenti alla riserva, sparsi a macchia di leopardo nelle vicinanze. Non a caso chi viaggia tra Crownpoint e Gallup passerà più volte dentro e fuori le terre Navajo.

Inoltre, nella regione nord-occidentale del New Mexico ci sono anche altre riserve indiane come la Ramah Navajo Indian Reservation e la Zuni Indian Reservation.

Altro aspetto da considerare quando si esplora la Navajo Nation è che nella sua parte in Arizona è presente una specie di enclave, la Riserva Hopi, che è situata esattamente al suo centro. La potete incontrare viaggiando sulla AZ-264.

È abitata dai pueblos Hopi e Tewa e per oltre 100 anni è stata motivo di disputa tra Hopi e Navajo che rivendicavano la proprietà di tali terre. Solo dal 1996 la contesa ha avuto fine e si è giunti all’attuale divisione dei territori.

Quando visitare la Navajo Nation

Se vi state chiedendo quale sia il periodo più idoneo per esplorare la Navajo Nation, è importante sottolineare che la zona può essere visitata tutto l’anno, ovviamente prestando attenzione alle temperature del momento.

Ci sono infatti mesi e periodi più confortevoli di altri, considerando che ci troviamo in un’area molto arida e lontana dal mare.

In inverno, tra novembre e inizio marzo, ci sono poche persone in giro poiché siamo in bassa stagione e di conseguenza i prezzi saranno inferiori.

Certo, da metà dicembre possono verificarsi delle deboli nevicate che comunque si sciolgono in un paio di giorni e le temperature sono generalmente comprese tra i -4°C e gli 11°C.

Tra aprile e maggio comincia la primavera ed il clima è decisamente più gradevole, con massime che toccano i 20°C. Potrete così godervi una vacanza in pieno relax e senza timori per il meteo. C’è solo la probabilità di incontrare fenomeni di vento forte, tipici di questo periodo dell’anno.

La stagione più affollata e calda è senza dubbio quella estiva, da giugno ad agosto, quando si arriva anche a 33-37°C. Indipendentemente dal caldo torrido, ricordate che è pur sempre un territorio abbastanza desertico e c’è una certa escursione termica.

Soprattutto da luglio a settembre c’è il rischio di imbattersi in violenti acquazzoni estivi ed è preferibile avere dietro ombrelli e impermeabili.

Per finire, c’è la stagione autunnale, tra settembre ed ottobre, che è forse il momento più indicato insieme alla primavera. Il mese perfetto è settembre, quando le temperature sono a metà strada tra il caldo asfissiante estivo e il freddo più pungente dell’inverno.

Per quanto riguarda l’affluenza di turisti, c’è più gente in giro a settembre, considerando la concomitanza con la festa del Labor Day. Invece ad ottobre c’è già un minore afflusso di persone ed i prezzi per gli alloggi sono più accessibili.

Il fuso orario della Navajo Nation

Prima di partire alla volta della Navajo Nation è indispensabile specificare un elemento non trascurabile: il fuso orario. In questa regione la situazione è piuttosto curiosa ed è meglio informarsi in anticipo per evitare brutte sorprese.

Dovete sapere che gli Stati Uniti (ad eccezione di Hawaii e Alaska) sono suddivisi in 4 fusi orari diversi: Eastern Time, Central Time, Mountain Time e Pacific Time. Nel caso della Navajo Nation non sembrerebbero esserci problemi, visto che i 3 Stati nei quali si sviluppa seguono il fuso del Mountain Time.

Ci sono però alcuni mesi dell’anno in cui sorgono problematiche poiché l’Arizona è l’unico Stato che non utilizza l’ora legale, insieme alla Riserva Hopi. Al contrario, la Navajo Nation usa regolarmente l’ora legale, come gli altri due Stati confinanti.

Infatti, può capitare di dover spostare le lancette più volte al giorno,mentre ci si sposta dentro e fuori il territorio Navajo, specialmente per chi entra ed esce dalla Monument Valley, una delle mete più gettonate della riserva indiana.

Dunque, è bene prestare attenzione alla questione del fuso orario per gestire l’organizzazione dei tour e delle escursioni.

Le più suggestive attrazioni della Navajo Nation

Il territorio all’interno del quale è stata istituita la Navajo Nation è un vero mosaico di meraviglie naturali che meritano assolutamente di essere visitate. Di seguito vi indichiamo i principali siti di interesse della riserva, suddivisi secondo lo Stato di appartenenza.

Cosa vedere in Arizona

  • Monument Valley: è forse uno dei luoghi più incredibili ed iconici degli Stati Uniti. I suoi paesaggi hanno ispirato i cartoni di Wile E. Coyote, Forrest Gump e molti dei film western. Si tratta di un “tribal park” ed oggi è interamente gestito dalla comunità Navajo. Raggiungibile con la Highway 163, dista 70 chilometri dalla città più vicina e si presenta come un’enorme distesa pianeggiante, punteggiata di alte guglie chiamate mesas.
  • Navajo National Monument: a poca distanza dalla Monument Valley c’è il Navajo National Monument, una piccola area protetta istituita per proteggere 3 insediamenti rupestri risalenti al XIII secolo. Qui ci sono rovine di antichi villaggi e reperti che raccontano la storia delle tribù dei nativi americani.
  • Antelope Canyon: è il canyon più fotografato dell’Arizona. Nello specifico, è uno slot canyon, cioè alto e stretto ed infatti in certi punti può essere meno agevole da attraversare. A renderlo così speciale sono i giochi di luce che si osservano nelle prime ore della mattina, quando i raggi del sole penetrano dall’apertura in alto.
  • Canyon de Chelly National Monument: meno noto del Grand Canyon e della Monument Valley, è una splendida riserva naturale di 340 chilometri nella Contea di Apache. Si compone di due alte pareti di arenaria rossa che salgono a formare irregolari dirupi alti fino a 300 metri. In fondo al canyon si può vedere il fiume Chinle Wash ed alcuni insediamenti degli antichi Anasazi costruiti dentro la roccia.
  • Horseshoe Bend: poco distante dalla cittadina di Page vi consigliamo di fare un salto all’Horseshoe Bend, l’ansa più famosa e conosciuta del fiume Colorado. Profonda 300 metri, appartiene al Glen Canyon ed è una curva a ferro di cavallo del celebre corso d’acqua. Il punto panoramico più alto è a 1.300 metri sul livello del mare ed è uno degli scorsi fotografici immancabili per qualunque turista.
  • Grand Falls: le cascate si trovano nel Painted Desert, nei pressi di Leupp e fanno parte del Little Colorado River. Sono soprannominate Chocolate Falls per il colore dell’acqua fangosa che si riversa nel canyon in determinati periodi dell’anno. Potete ammirare le cascate dall’alto oppure avvicinarvi al livello del fiume per vedere lo spettacolo a pochi metri di distanza.
  • Window Rock: non lontano dal confine con il New Mexico c’è il Window Rock, una parete rocciosa con un enorme foro al centro. Sorge nell’omonimo paesino, capitale della Navajo Nation. Qui è stato poi istituito il Window Rock Navajo Tribal Park & Veterans Memorial, dedicato alla memoria dei Navajo che hanno servito nell’esercito degli Stati Uniti.
  • White Mesa Arch: è un maestoso ed impotente arco che raggiunge i 25 metri di altezza ed i 16 di larghezza. È situato nella città di Tonalea, remota zona della Navajo Nation e può essere raggiunta solo con mezzi 4×4.
  • Dinosaur Tracks: a pochi chilometri da Tuba City troverete questo antico sito naturale che ospita reperti e fossili di teropodi del Giurassico inferiore. Ci sono anche bancarelle di artigiani Navajo che vi propongono gioielli in argento.

Cosa vedere in Utah

  • Lake Powell: è un lago stupendo che fa parte del Glen Canyon National Recreation Area e la sua superficie si sviluppa tra Utah e Arizona. È un grande bacino artificiale che si è formato dopo la costruzione della diga di Glen Canyon e la sua sponda meridionale è in territorio Navajo. Per visitare il lago vi suggeriamo di sostare a Page.
  • Rainbow Bridge National Monument: in un angolo desolato del Glen Canyon National Recreation Area c’è il Rainbow Bridge National Monument, un gigantesco ponte in pietra alto 94 metri. È fatto di arenaria Navajo e si è formato grazie all’erosione degli agenti atmosferici nell’arco di milioni di anni. Da sempre è considerato luogo sacro per le tribù di nativi del posto.

Cosa vedere in New Mexico

  • Shiprock Peak: a 20 chilometri dalla città di Shiprock c’è lo Shiprock Peak, una cresta o piccolo monte dalla cima piena di spuntoni che si intravede già in lontananza. Originariamente si trovava al centro del territorio degli Anasazi. Considerando l’importanza che la montagna riveste per i nativi americani, non si può scalarla o avvicinarsi più di tanto. C’è solo una strada sterrata che passa nelle vicinanze, dove potrete fare delle foto.
  • Bisti Badlands: sono una serie di formazioni rocciose e pinnacoli dalle forme molto stravaganti e particolari che donano al panorama un aspetto ancora più strano e misterioso. Se desiderate esplorare l’area dovete considerare che non ci sono sentieri o percorsi segnati. Dunque, non addentratevi troppo verso l’interno, anche perché, dopo aver parcheggiato l’auto, c’è da camminare un’ora prima di avvistare qualcosa di interessante. Il migliore punto d’appoggio è la località di Farmington.
  • Chaco Canyon: per raggiungere il Chaco Canyon da Albuquerque dovrete prendere la US 550 e prepararvi ad un tragitto di 16 chilometri su una strada accidentata. Una volta accoglieva le popolazioni Pueblos e si possono ammirare i resti di queste civiltà. Le rovine sono visitabili in autonomia e sono incluse nel Chaco Culture National Historic Park, il quale comprende un visitor center, un museo e una libreria. L’ingresso è dal lato nord del sito, nelle vicinanze della città di Nageezi.

Four Corners

A proposito dei confini creati a tavolino, i Four Corners rappresentano il punto d’intersezione nel quale si incontrano Colorado, Utah, Arizona e New Mexico. Qui è stato eretto il Four Corners Monument Navajo Tribal Park che vi dà l’opportunità di essere in 4 Stati diversi contemporaneamente.

La zona è del tutto desertica e ad eccezione dei Four Corners, non c’è nulla di particolarmente interessante. Diciamo che il posto merita di essere visto solo per il suo significato simbolico.

In questa infinita distesa desertica c’è un ampio spiazzo in cemento, sul cui pavimento sono incisi 4 spicchi rappresentanti altrettanti Stati con le rispettive bandiere.

Nel punto centrale nel quale si toccano i confini degli Stati c’è una placca d’ottone ben visibile. Ci sono poi delle bancarelle presso cui comprare magliette e altri articoli Navajo come souvenir.

Per maggiori dettagli sulla Navajo Nation, sui posti da visitare e sugli orari di ingresso, vi invitiamo a consultare il sito ufficiale.

Come arrivare alla Navajo Nation

Attraversare la Navajo Nation è indispensabile per raggiungere alcuni dei più interessanti siti naturalistici degli Stati Uniti. Essendo molto estesa, potrete arrivarci da varie direzioni. Andiamo a scoprire in che modo entrare dai 4 Stati che la circondano.

  • Dall’Arizona: la riserva è per gran parte in questo Stato e ci sono diversi punti per raggiungerla. La città più importante nei dintorni è Flagstaff, da cui si snoda la US-89 che taglia la Navajo Nation ed arriva in Utah. Invece la AZ-64 la collega al Grand Canyon.
  • Dallo Utah: provenendo da nord ci sono due possibilità. La prima è la US-89 che prosegue in Arizona, attraversa Page e giunge poi nella riserva. Altro ingresso è a Mexican Hat, lungo la US-163 che porta alla Monument Valley.
  • Dal New Mexico: chi viene da sud-est ha due alternative: la US-64 che entra nella Navajo Nation nei pressi di Shiprock Peak e la US-491 che percorre da sud a nord tutta la riserva indiana.
  • Dal Colorado: per coloro che arrivano dal Colorado la soluzione principale è la US 491 che oltrepassa il confine con il New Mexico e quindi entra in territorio Navajo.

Altre informazioni utili sulle riserve indiane

Ricordate che entrare all’interno di una riserva indiana significa varcare le porte di un mondo che non ci appartiene, gelosamente custodito dai suoi abitanti che non amano chi non rispetta le loro regole. Quindi, informatevi su divieti e abitudini che vigono nelle riserve e cercate di rispettarli.

Spesso le fotografie e le riprese sono vietate, in caso contrario sono per lo più a pagamento. È vietato pescare e cacciare se non si è in possesso di permessi speciali, così come campeggiare o sostare a lungo sul ciglio della strada, quindi, per tutti questi motivi, sarebbe opportuno affidarsi a una guida esperta, possibilmente nativa del posto, che riuscirà a farvi apprezzare al meglio ogni tipo di itinerario scelto.

Volendo, potrete anche soggiornare all’interno della grandi tende indiane, oramai destinate per lo più agli “stranieri” e scoprire le specialità culinarie di queste tribù. È consigliatissimo visitare alcuni dei più importanti musei degli Indiani d’America e partecipare, qualora foste così fortunati, ai cosiddetti pow wows, cioè raduni indiani che vi metteranno in contatto con la cultura locale.

Se volete portare qualche souvenir a parenti o amici, assicuratevi di avere il portafoglio ben gonfio. ll motivo? Gli indiani amano essere profumatamente ripagati della loro ospitalità, ma per la bellezza ed esclusività degli oggetti artigianali, non rimpiangerete la spesa, comunque accessibile alle tasche di tutti i turisti.