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Abraham Lincoln: biografia del presidente USA

Abraham Lincoln, spesso italianizzato in Abramo Lincoln (Hodgenville, 12 febbraio 1809 – Washington, 15 aprile 1865), è una figura di straordinaria importanza nella storia degli Stati Uniti d’America. Nato in una modesta famiglia del Kentucky, Lincoln è riuscito a superare tutte le sfide della sua infanzia per raggiungere poi il più alto ufficio del paese come 16° Presidente degli Stati Uniti.

La sua leadership durante la Guerra Civile, e il suo ruolo di prim’ordine nella lotta per l’abolizione della schiavitù lo hanno reso uno dei presidenti più ammirati e rispettati nella storia americana.

In questo articolo, esploreremo la vita e il contributo che Abraham Lincoln ha dato alla storia e alla società degli USA.

Dove nasce Abraham Lincoln?

Abraham Lincoln nasce il 12 febbraio 1809 in un’umile casa costruita in legno che disponeva di una sola stanza vicino a Hodgenville, nello stato del Kentucky. La sua era quindi una famiglia molto modesta e Lincoln crebbe in un ambiente rurale.

Questo luogo è oggi noto come il Parco Nazionale Abraham Lincoln Birthplace e contiene una replica della casa in cui è nato, dato che quella originale venne smantellata qualche anno dopo.

Dove ha trascorso la sua infanzia e dove ha studiato?

La famiglia di Lincoln si trasferì nell’Illinois quando lui aveva solo sette anni. Lincoln trascorse la sua infanzia in diverse città dell’Illinois, tra cui New Salem e Springfield.

Nonostante avesse avuto solo un’educazione formale limitata, Lincoln era un avido lettore e un autodidatta. Studiò legge da solo e riuscì ad ottenere la licenza da avvocato nel 1836.

La sua passione per la lettura e il desiderio di apprendimento continuo contribuirono alla sua formazione intellettuale e al suo successo nella carriera politica.

A cosa deve la sua importanza Abraham Lincoln?

La grandezza di Abraham Lincoln risiede nella sua leadership durante la Guerra Civile americana (1861-1865) e nel suo ruolo cruciale nella lotta per l’abolizione della schiavitù.

Come presidente degli Stati Uniti, Lincoln fu al timone in un periodo di grande crisi nazionale. La sua abilità politica e la sua determinazione inflessibile contribuirono a preservare l’Unione e a vincere la guerra contro gli Stati Sudisti.

Lincoln emise l’Emancipation Proclamation nel 1863; si trattava di un decreto presidenziale che dichiarò liberi gli schiavi nei territori sudisti. Questo atto segnò una svolta significativa nella storia americana e pose le basi per l’approvazione del XIII Emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti, che pose fine ufficialmente alla schiavitù nel paese.

La lotta di Lincoln per l’abolizione della schiavitù e la sua difesa della libertà e dell’uguaglianza gli guadagnarono un posto privilegiato nella memoria collettiva americana.

La carriera politica di Lincoln

Ma andiamo a vedere nel dettaglio quali sono stati i passaggi fondamentali della sua carriera politica.

L’ascesa politica di Abraham Lincoln

La carriera politica di Lincoln iniziò nella legislatura statale dell’Illinois, dove fu eletto per quattro mandati consecutivi dal 1834 al 1842. Durante questo periodo, Lincoln si guadagnò una reputazione come avvocato brillante e come politico abile e appassionato.

Nel 1846, fu eletto alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti. Durante il suo mandato si oppose fermamente anche alla guerra contro il Messico; a questo riguardo rimase celebre la frase che indirizzò all’allora presidente degli Stati Uniti James K. Polk accusando il suo desiderio di gloria militare di essere: “un arcobaleno attraente che sorge in piogge di sangue”.

Sostenne quindi il cosiddetto Wilmot Proviso, una proposta di legge che voleva proibire l’espansione della schiavitù nei territori occidentali.

La questione della schiavitù

La questione della schiavitù era un tema divisivo nella politica americana dell’epoca, e Lincoln divenne un feroce oppositore dell’istituzione e della sua espansione come abbiamo visto.

A riguardo di questo tema ricordiamo il celebre discorso di Peoria del 1854, con il quale Lincoln condannò la decisione della Corte Suprema nella causa Dred Scott contro Sandford, che affermava che gli schiavi non avevano diritti legali come cittadini americani.

Questo discorso rafforzò la sua reputazione come oppositore della schiavitù e lo portò ad essere coinvolto in una serie di dibattiti politici importanti a livello nazionale.

La presidenza di Lincoln

La carriera politica di Lincoln raggiunse il suo apice quando fu eletto Presidente degli Stati Uniti il 6 novembre 1860. Il suo programma politico si basava su tre pilastri principali: preservare l’Unione, abolire la schiavitù e ripristinare l’ordine costituzionale.

Tuttavia, la sua elezione scatenò una forte reazione nel Sud schiavista, che già da tempo stava pensando di separarsi dall’Unione.

Lo scoppio della Guerra Civile

All’inizio del suo mandato, Lincoln si trovò di fronte alla minaccia della secessione degli Stati del Sud. Egli si oppose fermamente a questa idea, sostenendo che l’Unione fosse indivisibile.

Quando gli Stati del Sud formarono la Confederazione e attaccarono Fort Sumter nel 1861, iniziò la Guerra Civile americana. Lincoln guidò l’Unione attraverso i tumultuosi anni di guerra, mettendo in atto politiche per mobilitare l’esercito, stabilire una strategia militare e preservare l’unità del paese.

L’Emancipation Proclamation e il XIII Emendamento

Una delle mosse più significative di Lincoln durante la guerra fu l’emissione dell’Emancipation Proclamation nel 1863. Questo decreto presidenziale dichiarò liberi gli schiavi nei territori ribelli e diede un significativo impulso morale alla causa dell’Unione.

Inoltre, il suo sostegno all’approvazione del XIII Emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti pose fine ufficialmente alla schiavitù nel paese.

La sua visione della ricostruzione

Durante gli ultimi anni della guerra e nei mesi successivi alla sua fine, Lincoln sviluppò una visione per la ricostruzione dell’Unione. Voleva riunire rapidamente i territori del Sud ribelle con l’Unione e offrire un perdono generale ai confederati, con l’obiettivo di guarire le ferite della guerra e riportare la stabilità nel paese.

Tuttavia, il suo piano di ricostruzione fu interrotto dalla sua tragica morte.

Il discorso di Gettysburg

Il discorso di Abraham Lincoln a Gettysburg, tenuto il 19 novembre 1863, rappresenta uno dei momenti più significativi nella storia degli Stati Uniti d’America. Questo breve ma potente discorso simboleggia l’importanza dell’unità e della libertà nella lotta per preservare l’Unione

Dopo la battaglia, fu organizzata una cerimonia di dedicazione del cimitero nazionale di Gettysburg, dove vennero sepolti i soldati caduti. Lincoln fu invitato a pronunciare un discorso per commemorare l’evento e seppe cogliere l’occasione per trasmettere un messaggio di profonda importanza, nonostante la sua brevità.

Il discorso di Lincoln a Gettysburg era composto solo da 272 parole, ma il suo significato era immenso. Iniziando con le parole “Four score and seven years ago“, Lincoln richiamò alla mente i principi fondamentali della Dichiarazione di Indipendenza e l’idea di una nazione fondata sulla libertà e l’uguaglianza. Sottolineò quindi l’importanza dei sacrifici compiuti dai soldati caduti per preservare questi ideali.

Il messaggio centrale del discorso di Gettysburg era quello di unire un paese dilaniato dalla guerra civile e di impegnarsi per il completamento del lavoro iniziato dai Padri Fondatori. Lincoln affermò infatti che era responsabilità dei vivi assicurare che i sacrifici dei caduti non fossero stati vani. Il discorso sottolineò l’importanza della democrazia, della libertà e dell’uguaglianza di fronte alla legge.

Il discorso di Lincoln a Gettysburg incarnò l’idea che l’Unione fosse un’entità indivisibile, in cui ogni uomo avesse diritto alla libertà e all’uguaglianza.

Rappresentò quindi una vera e propria dichiarazione di intenti per l’Unione e il suo impegno a preservare i principi democratici.

Testo integrale

«Oggi sono ottantasette anni che i nostri avi costruirono su questo continente una nuova nazione, concepita nella Libertà e votata al principio che tutti gli uomini sono creati uguali.

Adesso noi siamo impegnati in una grande guerra civile, la quale proverà se quella nazione, o ogni altra nazione, così concepita e così votata, possa a lungo perdurare. Noi ci siamo raccolti su di un gran campo di battaglia di quella guerra. Noi siamo venuti a destinare una parte di quel campo a luogo di ultimo riposo per coloro che qui dettero la loro vita, perché quella nazione potesse vivere. È del tutto giusto e appropriato che noi compiamo quest’atto.

Ma, in un senso più ampio, noi non possiamo inaugurare, non possiamo consacrare, non possiamo santificare questo suolo. I coraggiosi uomini, vivi e morti, che qui combatterono, lo hanno consacrato, ben al di là del nostro piccolo potere di aggiungere o portar via alcunché. Il mondo noterà appena, né a lungo ricorderà ciò che qui diciamo, ma mai potrà dimenticare ciò che essi qui fecero. Sta a noi viventi, piuttosto, il votarci qui al lavoro incompiuto, finora così nobilmente portato avanti da coloro che qui combatterono.

Sta piuttosto a noi il votarci qui al grande compito che ci è dinnanzi: che da questi morti onorati ci venga un’accresciuta devozione a quella causa per la quale essi diedero, della devozione, l’ultima piena misura; che noi qui solennemente si prometta che questi morti non sono morti invano; che questa nazione, guidata da Dio, abbia una rinascita di libertà; e che l’idea di un governo del popolo, dal popolo, per il popolo, non abbia a perire dalla terra.»

Dove venne ucciso Abraham Lincoln?

Abraham Lincoln venne ucciso al Ford’s Theatre a Washington D.C. il 14 aprile 1865. Durante una rappresentazione teatrale, John Wilkes Booth, un attore confederato simpatizzante, sparò a Lincoln alle spalle con una pistola derringer.

Lincoln rimase gravemente ferito e fu portato immediatamente al Peterson House, dove però morì il giorno successivo, il 15 aprile 1865. L’assassinio di Lincoln scosse profondamente la nazione e segnò la fine di un’era cruciale nella storia americana.

Chi uccise Abraham Lincoln?

L’assassino di Abraham Lincoln fu John Wilkes Booth, un attore e sostenitore dei Confederati del Sud. Booth era convinto che uccidendo Lincoln avrebbe vendicato la sconfitta del Sud nella Guerra Civile e avrebbe contribuito a riportare il Sud alla sua precedente gloria.

Dopo aver sparato a Lincoln, Booth fuggì da Washington D.C., ma fu catturato e ucciso da un plotone di soldati dell’Unione in una fattoria in Virginia il 26 aprile 1865, dopo che aveva rifiutato di arrendersi.

Dove è sepolto Lincoln?

Abraham Lincoln è sepolto nel Lincoln Tomb State Historic Site a Springfield, nell’Illinois. Il suo corpo fu inizialmente sepolto nel cimitero di Oak Ridge, ma poi fu spostato nel mausoleo di granito rosso nel 1874.

Il monumento è una struttura imponente e maestosa, che attira visitatori da tutto il mondo per rendere omaggio alla memoria del grande presidente.

Lincoln nella cultura popolare

La figura di Abraham Lincoln, il 16° Presidente degli Stati Uniti, ha avuto un impatto duraturo sulla cultura popolare. La sua leadership durante la Guerra Civile, la lotta per l’abolizione della schiavitù e il suo carisma personale hanno ispirato numerosi autori, registi, musicisti e artisti di ogni genere.

Andiamo quindi a scoprire come l’eredità di Abraham Lincoln è stata trattata nella cultura popolare, citando film, canzoni e libri che hanno raccontato il suo ruolo nella storia degli Stati Uniti.

Film

La figura di Abraham Lincoln è stata protagonista di numerosi film che hanno raccontato la sua vita e il suo contributo alla storia americana.

Uno dei film più celebri è sicuramente “Lincoln” del 2012, diretto da Steven Spielberg e interpretato da Daniel Day-Lewis. Il film si concentra sugli ultimi mesi di vita di Lincoln e sulla sua lotta per far approvare il XIII Emendamento che avrebbe abolito la schiavitù. La performance di Day-Lewis nel ruolo di Lincoln è stata acclamata dalla critica e ha vinto l’Oscar come Miglior Attore.

Altro film da citare è “Nascita di una nazione” (1915) di David Wark Griffith, che racconta la società americana durante il periodo della Guerra Civile.

Canzoni

Una delle canzoni più celebri inspirata alle vicende di Lincoln è “Abraham, Martin and John” di Dion, pubblicata nel 1968. Questa toccante ballata commemora Lincoln, insieme ad altri tre grandi leader americani, Martin Luther King Jr., John F. Kennedy e Robert Kennedy, tutti assassinati. La canzone è diventata un inno per il movimento per i diritti civili negli Stati Uniti.

Libri

La figura di Abraham Lincoln è stata oggetto di numerosi libri che ne hanno esplorato la vita, la leadership e il suo impatto sulla storia degli Stati Uniti. Uno dei libri più famosi è “Team of Rivals: The Political Genius of Abraham Lincoln” di Doris Kearns Goodwin, pubblicato nel 2005. Questo libro analizza la strategia politica di Lincoln e il suo talento nel gestire rivalità e conflitti all’interno della sua presidenza durante la Guerra Civile.

Altri libri di rilievo includono “Lincoln at Gettysburg: The Words that Remade America” di Garry Wills, che esamina il discorso di Lincoln a Gettysburg.

Inoltre vale la pena citare una vera e propria curiosità: alla figura del presidente è dedicato anche “Abraham Lincoln: Vampire Hunter” di Seth Grahame-Smith, un romanzo che mescola finzione e realtà raffigurando Lincoln come un cacciatore di vampiri!

Conclusioni

Abraham Lincoln rimane una figura di importanza straordinaria nella storia degli Stati Uniti d’America. Dalla sua umile origine, ha attraversato una serie di sfide personali e ha raggiunto la presidenza durante uno dei periodi più turbolenti della storia americana. La sua guida nella Guerra Civile e la sua lotta per l’abolizione della schiavitù hanno lasciato un’impronta indelebile sulla nazione.

Nonostante la sua tragica morte per mano di John Wilkes Booth, il suo spirito e il suo ideale di libertà e uguaglianza vivono ancora oggi. La sua tomba a Springfield è un luogo di pellegrinaggio per coloro che desiderano onorare il suo ricordo e imparare dalle sue lezioni di leadership e perseveranza. Abraham Lincoln rimarrà per sempre un’icona immortale della storia americana.