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Route 66: quanto costa il viaggio e itinerario

Siete pronti a partire per un meraviglioso viaggio sulla strada più leggendaria degli Stati Uniti? A più di 90 anni dalla sua inaugurazione, la Route 66 è ancora lì che aspetta, pronta ad accogliere e a far sognare una nuova generazione di viaggiatori in cerca di avventura.

Cos’è la Route 66?

La Route 66, conosciuta anche come Will Roger Highway o Mother Road, è stata una delle prime e più importanti strade a scorrimento veloce del Paese.

Aperta ufficialmente l’11 novembre del 1926, questa strada, divenuta la più famosa d’America, attraversava ben 8 Stati ed era aperta 365 giorni l’anno. Per decenni, è stata il fulcro della miriade di città che attraversava, e la compagna di tanti viaggi per camionisti e semplici cittadini in cerca di avventura o di una vita migliore.

Dove inizia e dove finisce la Route 66?

Per convenzione, la Route 66 si percorre da est a ovest, dall’Illinois alla California. Il punto di partenza si trova a Chicago, in Illinois. Potete partire dall’incrocio tra Jackson Boulevard e Michigan Avenue, o tra Jackson Boulevard e Lake Shore Drive, anche se il cartello di inizio si trova all’incrocio tra Adams Street e Michigan Avenue.

Per quanto riguarda il punto di arrivo della Route 66, invece, nel corso degli anni è sorta una diatriba su dove fosse situato. Sebbene, infatti, il Santa Monica Pier, a Los Angeles, sia sempre stato considerato come il punto in cui la Mother Road si conclude ufficialmente, in realtà la Route 66 originaria terminava a qualche isolato di distanza, all’incrocio tra Lincoln Boulevard e Olympic Boulevard.

Solo dopo la sua dismissione, e precisamente nel 2009, le varie associazioni che si dedicano a mantenere in vita il mito della Mother Road hanno deciso di apporre il cartello “End of the Trail” nella zona del Santa Monica Pier, soprattutto per una questione di marketing.

Se volete percorrerla al contrario (nessuno vi vieta di farlo!) il cartello di “End of the Trail” si trova a Chicago, all’incrocio tra Jackson Boulevard e Michigan Avenue.

Quanto costa un viaggio sulla Route 66?

Il costo di un viaggio sulla Route 66 è estremamente variabile, perché ci sono tanti fattori da prendere in considerazione:

  • La durata del viaggio e il percorso che si sceglie di seguire (ad esempio se si sceglie di percorrere l’intera distanza o solo un tratto);
  • il volo di andata e ritorno;
  • il pernottamento e i pasti;
  • il noleggio del mezzo di trasporto.

La durata del viaggio può essere di pochi giorni, se si decide di esplorare solo su una parte della Route 66, oppure può superare le due settimane, se si decide di seguire scrupolosamente la Mother Road, da Chicago fino in California o viceversa.

Ovviamente, se il viaggio dura più di un giorno, ci si deve fermare a dormire in albergo o in motel. Il costo medio di una stanza sul percorso della Route 66 varia dai 30 ai 60 dollari, a seconda del luogo dove ci si ferma e del prestigio dell’albergo (nel costo di un ipotetico tour della Route 66 abbiamo calcolato un costo medio per la stanza di 45 euro a notte).

Il mezzo di trasporto è un’altra voce che incide notevolmente sul budget. Potete scegliere di intraprendere il viaggio in moto o in automobile; sta a voi decidere. Sicuramente, in un viaggio che supera i 7 giorni, è consigliabile noleggiare un’auto, perché i bagagli possono risultare piuttosto ingombranti. Inoltre, il solo costo del noleggio della moto può arrivare a superare i 2000€, mentre con l’auto ve la potete cavare con meno di 1500 euro.

Oltre alle voci già citate, dovete aggiungere il costo del volo di andata e ritorno, il costo dell’ESTA (autorizzazione elettronica di viaggio), e il costo della patente internazionale (avere una patente valida è indispensabile per un viaggio di questo tipo).

Non dimenticate poi i pasti, il carburante e i pedaggi.

Insomma, per un viaggio di 10 giorni sulla Route 66 si arriva a spendere una cifra di circa 3000 euro a persona.

Principali dati statistici: tutto quello che c’è da sapere sulla Mother Road!

Siete curiosi di saperne di più sulla mitica Mother Road? Ecco qua i principali fatti e curiosità sulla strada che ha fatto sognare milioni di viaggiatori.

Quanto è lunga?
Con un percorso lungo 2,200 miglia (circa 4000 km), la Route 66 è stata il primo collegamento tra le due coste, quella orientale e quella occidentale.

Quanti Stati attraversa?
La Route 66 originale attraversava tutti gli Stati Uniti, passando per 8 Stati dell’Unione: Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico, Arizona e California.

Quante ore ci vogliono per percorrerla senza sosta?
Per percorrere l’intera Route 66 senza fermarsi ci vogliono circa 30 ore, mantenendo una velocità di crociera ideale di 80 miglia all’ora.

Quanti giorni ci vogliono per visitare la Route 66?
La risposta più giusta a questa domanda sarebbe: almeno quindici. Sì, perché in due settimane è possibile esplorare ogni angolo di questa strada che ha fatto la storia dell’America.

Certo, non tutti hanno il tempo (e i soldi!) per un viaggio on the road così lungo e impegnativo. Non pensate di rinunciare, però! In una settimana avrete tutto il tempo di vedere molte delle attrazioni più interessanti della Route 66.

Per farvi un’idea di quanto tempo può durare un viaggio sulla Route 66, potete sempre utilizzare il Tool proposto dal sito the – Route 66.com.

Mappa della Route 66

Mappa della Route 66

Trovare una mappa della Route 66 non è così semplice come potrebbe sembrare in apparenza. La strada, infatti, essendo stata dismessa negli anni ’80, è stata cancellata dalle mappe ufficiali, ed è esistente per l’80% circa del percorso originale, con alcuni tratti che sono stati eliminati o sono stati inglobati da altre strade. Per sapere quale percorso seguire per trovare la leggendaria Mother Road, quindi, dovete affidarvi ad una mappa turistica specifica.

Sul sito Historic Route 66, ad esempio, potete trovare diverse risorse utili, come la mappa Turn by Turn, o i nomi delle mappe cartacee più valide.

In alternativa alle mappe cartacee, potete sempre affidarvi a quelle per il GPS, che si possono anche acquistare prima della partenza e scaricare sul dispositivo, in modo da poterle utilizzare offline una volta partiti per il viaggio.

Molto utile è anche la EZ 66 Guide for Travelers, una guida per i viaggiatori della Route 66 scritta da Jerry Mc Clanahan.

Principali città toccate dalla Route 66

La Route 66, nel suo percorso che va dalla costa est alla costa ovest dell’America, attraversava un’infinità di città. Alcune erano più grandi, molte altre erano piccole, altre ancora, dopo la dismissione della strada, sono diventate delle vere e proprie città fantasma. Ma quali sono le città più importanti che si incontrano lungo la Mother Road?

Ovviamente, partendo dal punto d’inizio, la prima grande città che incontriamo è Chicago, la Città del Vento. Proseguendo in direzione est, troviamo la prima Springfield, che fu la città natale di Abramo Lincoln. A metà tra Illinois e Missouri c’è la città di Saint Louis, con il suo famoso Gateway Arch, la porta d’ingresso della città.

Per trovare un altro grande centro si deve poi aspettare di aver attraversato il confine con l’Oklahoma. In questo Stato, la Route 66 passava per Tulsa, che ai tempi della Grande depressione era considerata la capitale del petrolio.

Dopo Tulsa, il centro più grande che si incontra è Oklahoma City, che affascina il viaggiatore con il suo carattere tipicamente western. Per immergervi totalmente nel mondo dei cowboy, tuttavia, dovete aspettare di aver attraversato il confine con il Texas. Qui, la prima città che incontriamo è Amarillo.

Dal Texas si passa poi in New Mexico, e precisamente ad Albuquerque, tipica città del sud – ovest americano, ricca di storia e di quel fascino speciale tipico delle zone più meridionali degli Stati Uniti. Restando sempre in New Mexico, si incontra la città di Santa Fe, che con la sua caotica allegria richiama alla mente i tempi in cui queste aree facevano ancora parte del Messico.

Lasciato il Nuovo Messico, ci spostiamo verso le ultime tappe del viaggio. Prima di incontrare l’ultima, grande città della Route 66 si deve attraversare l’Arizona, dove il centro più grande da cui passava la Mother Road è la città di Flagstaff.

Dopo essersi lasciati alle spalle l’Arizona, si giunge finalmente a destinazione, con l’ultima, importante, città del percorso, che è anche il punto d’arrivo: Los Angeles, in California.

Route 66: l’itinerario

L’itinerario classico sulla Route 66, che si percorre in circa 20 giorni di tempo, parte da Chicago, in Illinois, e arriva a Los Angeles.

Chicago

Chicago
Downtown Chicago

Chicago è il punto di partenza storico della Route 66. Certo, la si può percorrere anche al contrario, ma era verso ovest che le persone si dirigevano in cerca di una vita migliore.

Ovviamente, potete scegliere di arrivare a Chicago e salire direttamente in auto, oppure potete dedicare almeno un giorno ad esplorarla. Le attrazioni che non potete mancare di visitare sono lo Skydeck, lo Shedd Aquarium e il Millennium Park.

Quando sarete pronti a partire per la vostra avventura sulla Route 66, imboccate la I – 294 e poi la I – 55, diretti alla volta di Springfield, in Illinois.

Trasferimento da Chicago a Springfield: 325 Km | 202 miglia

Lungo la strada che porta da Chicago a Springfield, si incontrano molte delle cittadine e delle icone che hanno reso famosa la Route 66. Tra le fermate che non si possono assolutamente saltare ci sono il Rich and Creamy di Joliet, sul cui tetto campeggia una gigantesca statua dei Blues Brothers, il Gemini Giant di Wilmington, i mitici Murales di Pontiac, lo sciroppo d’acero naturale del Funks Grove di Shirley, il Dixie Cafe di McLean e il carro gigante di Lincoln.

Springfield (Il)

springfield,il
Tomba di Abramo Lincoln a Springfield, Il

Springfield, in Illinois, è l’ultima tappa del viaggio prima del confine con il Missouri ed è una cittadina che merita una visita approfondita. Oltre ad essere (forse?) la città dei Simpson, è di sicuro la città natale di uno dei più famosi Presidenti degli Stati Uniti: Abramo Lincoln. Qui ci sono la sua tomba e la sua casa.

Oltre a questi due luoghi iconici, se decidete di intraprendere un tour di Springfield dovete assolutamente visitare l’Old State Capitol, l’Henson Robinson Zoo e il Washington Park con il suo Botanica Garden.

Trasferimento da Springfield (Il) a St. Louis: 155 Km | 96,2 miglia

Lasciatasi alle spalle Springfield, la Route 66 prosegue dritta verso il Missouri e la città di St. Louis. Prima di raggiungerla, fermatevi ad ammirare il Chain of Rocks Bridge, che un tempo faceva parte della Route 66 e veniva utilizzato per attraversare il fiume Mississippi. Una volta giunti a St. Louis, se avete tempo, prendetevi almeno un giorno per visitarla.

Oltre all’iconico Gateway Arch, altre attrazioni da vedere sono il Lone Elk Park, il Jefferson National Expansion Memorial, la Old Cathedral e la Old Courthouse.

Trasferimento da St. Louis a Springfield (Mo): 348 Km | 216 miglia

L’avventura prosegue verso la seconda Springfield (in Missouri), che si dice essere il luogo dove è nata la Route 66.

Lungo il tragitto incontriamo Fanning, con la seconda sedia a dondolo gigante più grande del mondo. Arrivati nei pressi della città di Stanton, ci si ferma per visitare le Meramec Caverns, poi si continua verso Devil’s Elbow, con il vecchio ponte su cui transitavano i viaggiatori della Route 66.

Lasciato il “gomito del diavolo”, si prosegue fino a Springfield, con le sue Fantastic Caverns, il Dickerson Park Zoo e il bellissimo Pythian Castle.

Trasferimento da Springfield a Oklahoma City: 460 Km | 286 miglia

Catoosa, Route 66
Balena gigante a Catoosa, lungo la Route 66

Il viaggio prosegue. State lasciando il Missouri per entrare in Oklahoma. Prima di arrivare a Oklahoma City, tuttavia, ci sono parecchie città da attraversare e cose da vedere. A partire da Carthage, dove c’è il mitico 66 Drive – In.

Passando per Catoosa, non potete dimenticare di fermarvi a fare una foto alla balena gigante.

Alcuni la lasciano indietro, molti decidono di visitarla. La scelta sta a voi; di che città stiamo parlando? Di Tulsa, che ai tempi d’oro della Route 66 era conosciuta come la “oil Capital of the World” (la capitale mondiale del petrolio). Se decidete di fare tappa qui, dovete assolutamente visitare la Jazz Hall of Fame, all’interno della Union Station, il Woodie Guthrie Center, il Greenwood Cultural Center, la Prayer Tower, che ha la forma di un disco spaziale e la Cave House.

Dopo aver visitato Tulsa, si riparte alla volta di Oklahoma City con il suo Bricktown Entertainment District, il National Cowboy & Western Heritage Museum e la Stockyard City, il gigantesco mercato del bestiame.

Trasferimento da Oklahoma City ad Amarillo: 418 Km | 260 miglia

Texas, stiamo arrivando!

Se già in Oklahoma si respira aria di Old Wild West, in Texas ci si immerge totalmente nel mondo dei cowboys. Prima di lasciare l’Oklahoma, però, dovete fermarvi a visitare il National Route 66 Museum, uno dei più belli dedicati alla mitica Mother Road.

Passando attraverso la città (ormai fantasma) di Texola, potete vedere la Magnolia Service Station, che è stata inserita nel National Register of Historic Places.

Attraversando il centro di Groom, in Texas, potrete vedere il suo serbatoio per l’acqua un po’ pendente (come la torre di Pisa), il cartello del Tower Lounge and Restaurant, unica testimonianza rimasta del vecchio locale sulla Route 66, andato distrutto un po’ di anni fa in un incendio, e la Groom Cross, la croce più grande dell’emisfero settentrionale.

Adesso proseguite verso Amarillo, dove dovete fermarvi a dormire almeno per una notte in uno dei tanti hotel o motel. Ovviamente, non potete lasciare Amarillo senza aver visitato una delle icone della Route 66: il Cadillac Ranch.

Trasferimento da Amarillo a Santa Fe: 449 Km | 279 miglia

Si riparte alla volta di Santa Fe. Sulla strada incontrerete la cittadina di Adrian, con il famoso Midpoint Cafè, che è il luogo ideale per fare un bello spuntino, e Tucumcari, dove si trova uno dei Motel più famosi della Route 66, il Blue Swallow.

Santa Fe è una città dal sapore tipicamente Messicano. Tra le attrazioni da visitare ci sono la Santa Fe Plaza e Canyon Road, la Cappella di Loretto, la Cattedrale di San Francesco di Assisi e la Missione di San Miguel; e poi, ancora, il Museum of Indian Art and Culture e il Museum of International Folk Art.

Trasferimento da Santa Fe ad Albuquerque: 104 Km | 64,7 miglia

Proseguite il viaggio verso Albuquerque: ormai avete superato la metà del percorso. La città è una delle più grandi del New Mexico, ed è qui che è stata girata la famosa serie televisiva Breaking Bad. Prima di andarvene, dovete assolutamente visitare la Old Town e l’Indian Pueblo Cultural Center.

Trasferimento da Albuquerque a Flagstaff: 523 Km | 325 miglia

Flagstaff
Cratere lasciato da un meteorite, Flagstaff

Ora state per uscire dal New Mexico ed entrare nella spettacolare Arizona. Prima di arrivare a destinazione incontriamo il piccolo centro di Grants, con il suo Mining Museum, e poi Gallup, con i suoi 11 murales dedicati alla storia e alla cultura locale, il Rex Museum e il famoso El Rancho Hotel.

Una volta visitata Gallup, risalite in macchina e continuate a percorrere la Route 66: Flagstaff è ancora lontana. Mentre viaggiate, vi ritroverete nel Four Corners, il luogo dove 4 Stati dell’Unione si incontrano (Arizona, Colorado, New Mexico e Utah) e dove è situato il Four Corners Monument.

Dopo questo curioso luogo di passaggio, si continua a guidare fino ad arrivare a Winslow, divenuta famosa dopo essere stata citata in una canzone degli Eagles. Qui, oltre al leggendario hotel La Posada, in Downtown Winslow, c’è anche l’Old Trails Museum.

Ancora un’ora di strada e siete finalmente arrivati a Flagstaff, con le sue tante bellezze naturali (Antelope Canyon, Meteor Crater), che è il punto di partenza perfetto per una veloce visita all’imponente Grand Canyon.

Trasferimento da Flagstaff a Barstow: 612 Km | 380 miglia

Siete quasi giunti alla fine del vostro percorso, ormai la California è sempre più vicina. Prima di arrivare a Barstow, fermatevi a visitare Kingman: tra le attrazioni di maggior interesse di questa cittadina ci sono il Grand Canyon Western Ranch, le Grand Canyon Caverns e, a pochi chilometri dal centro abitato, la città abbandonata di Chloride; se volete fare uno spuntino, il posto giusto è il Mister D’s Route 66 Diner.

Lasciata Kingman, riprendete la Route 66 per la parte finale del vostro viaggio. Barstow è un vero e proprio museo a cielo aperto della Mother Road, con il Route 66 Mother Road Museum, il Western American Railroad Museum, il Desert Discovery Center, i vari segnali e cartelli risalenti all’epoca in cui la strada era ancora ufficialmente riconosciuta e i locali dal gusto anni ’50.

Trasferimento da Barstow a Los Angeles: 185 Km | 115 miglia

Bene amici, rimontate in macchina e guidate verso il tratto finale della Route 66, quello che porta direttamente al Santa Monica Pier di Los Angeles.

Los Angeles non credo che abbia bisogno di presentazioni, perché è un’altra icona americana. Una volta arrivati a destinazione fermatevi a guardare quel cartello con la scritta “End of the Trail”: dopo tanti giorni di viaggio, ricchi di emozione, avete completato il vostro itinerario sulla leggendaria Route 66.

La Route 66 oggi: come trovare la Mother Road originaria?

Visti il declassamento e la successiva cancellazione da cui è stata colpita la Route 66, trovarla non è proprio un’impresa delle più semplici.

Quando è stata cancellata, molti degli Stati che attraversava si sono affrettati a rimuovere i segnali che la indicavano: la nascita di nuove strade, che in alcuni casi l’hanno inglobata, e la sovrapposizione con parte delle moderne Highways hanno fatto il resto.

La buona notizia è che le battaglie intraprese da molte delle associazioni che vogliono salvaguardare il percorso della Route 66 ha fatto sì che gli Stati rimettessero cartelli che ne indicano la presenza. Con una buona guida, una mappa specifica della Mother Road e un buon GPS, non dovreste avere difficoltà a rintracciarla.

Per capire dove si trova la Route 66 e quale percorso seguire, è utile anche sapere quali strade l’hanno sostituita. Sono 5 in tutto, eccole:

  • I – 55 da Chicago a St. Louis;
  • I – 44 da St. Louis a Oklahoma City;
  • I – 40 da Oklahoma City a Barstow;
  • I – 15 da Barstow a San Bernardino;
  • I – 10 da San Bernardino a S. Monica.

Cosa c’è da vedere sulla Route 66? Le attrazioni più importanti divise Stato per Stato

In 4000 km ce ne sono di cose da vedere! Scopriamo insieme quali sono le attrazioni più interessanti della Route 66, divise Stato per Stato, da est a ovest.

Illinois

La prima cosa interessante da vedere in Illinois è, ovviamente, il cartello che indica l’inizio della Route 66 (e anche quello che ne indica la fine, per chi decide di percorrerla “al contrario”).

Lungo il percorso ci sono moltissime stazioni di servizio, alcune delle quali sono state inserite nell’elenco dei Luoghi Storici degli Stati Uniti. Le più famose sono la Ambler’s Texaco Gas Station di Dwight, la Standard Oil Gas Station di Odell, la Sprague’s Super Service di Pontiac e la Soulby Service Station di Mount Olive.

A Litchfield ci sono due attività che hanno fatto la storia della Route 66, il mitico Belvidere Motel, Cafè and Gas Station, e l’Ariston Cafè, entrambe inserite nella lista dei Luoghi Storici.

Da non perdere anche i famosi murales di Pontiac e il Chain of Rocks Bridge a Madison, al confine con il Missouri, che attraversa il fiume Mississippi.

Missouri

Fanning, Missouri
Sedia a dondolo gigante a Fanning

Spostiamoci in Missouri.

A Fanning troviamo la seconda sedia a dondolo più grande del mondo, mentre a Eureka troviamo un altro famoso ponte, il Meramec River US 66 Bridge.

In questo Stato ci sono anche diversi Motel che hanno segnato la storia della Mother Road: il Big Chief Motel (Wildwood), il Red Cedar Inn (Pacific), il Wagon Wheel Motel, Cafè and Gas Station (Cuba) e l’Historic Rock Fountain Tourist Court Motel (Springfield, MO), sono tutti inseriti nell’elenco dei Luoghi Storici.

Altri due, che non sono inseriti nella lista, sono il Circle Inn Malt Shop a Bourbon e il Munger Moss Motel a Lebanon.

A Carthage, invece, c’è uno dei Drive – In ancora funzionanti della Mother Road, il 66 Drive – In Theatre, mentre a Springfield c’è il Gillioz Theatre, che non è un Drive In ma è un’icona della Route 66.

Kansas

Il Kansas è lo Stato dove si trova il pezzo più corto della Route 66. Qui, le attrazioni più interessanti si concentrano in una manciata di cittadine. Tra di esse ci sono Baxter Springs, dove si possono vedere il monumento dedicato ai caduti nel massacro di Fort Blair del 1870 e il sito di Fort Baxter, sempre legato alla guerra civile americana.

Ancora a Baxter Springs troviamo l’Independent Oil & Gas, inserito nell’elenco dei Luoghi Storici, e il Café on Route 66.

A Riverton ci sono l’Historic Rainbow Brige e il Williams Store – Eisler Brothers Old Riverton Store (il più vecchio negozio ancora aperto della Route 66).

A Galena, invece, ci sono il Kan – O – Tex, l’Historic District e il Litch Historical and Mining Museum.

Oklahoma

Anche il tratto di Route 66 che passa per l’Oklahoma è ricco di cose da vedere.

Tra le cittadine di Miami e Afton c’è il tratto di strada denominato Ribbon Road (o Sidewalk Road), ed è il pezzo più stretto dell’intero percorso.

A Davenport, invece, si trova la Brick Paved Broadway Street, una strada interamente lastricata di mattoncini rossi.

Ad Arcadia c’è la Round Barn, un curioso fienile di forma circolare, mentre a Commerce si trova una stazione di servizio che sembra uscita da una foto degli anni ’30, la Conoco Hole in the Wall Station; poco distante c’è il Dairy King, anch’esso una vecchia stazione di servizio, ormai dismessa, che serve hamburger e biscotti con la forma del simbolo della Route 66.

Attraversando l’Oklahoma non potete mancare di fermarvi a dare un’occhiata alla Balena Blu di Catoosa e al Totem più grande del mondo, che si trova a Foyil.

Se volete saperne di più sulla storia della Route 66, a Clinton c’è il Route 66 Museum.

Texas

Il tratto di Route 66 che attraversa il Texas è ricco di attrazioni interessanti da vedere. Qui si trovano gli iconici Cadillac Ranch (Amarillo) e Buggy Ranch (Conway), la Conoco Tower Station (Shamrock) e la Phillips Tower Station di Mc Lean.

Come locali e Motel storici troviamo il Midpoint of Route 66 – Cafe, ad Adrian, Il Triangle Motel ad Amarillo e il Vega Motel a Vega.

A Conway c’è anche l’Historic Segment of Route 66, il tratto di strada meglio conservato della Mother Road, tanto da essere inserito nell’elenco dei Luoghi Storici. Passando per Glenrio, non dimenticate di visitare il suo Historic District.

New Mexico

Attraversando la porzione di Route 66 del New Mexico, si può ammirare un paesaggio meraviglioso, punteggiato da tante attrazioni interessanti, tra cui diversi edifici religiosi: la Saint Joseph Church a Laguna Pueblo e la San Miguel Mission a Santa Fe sono due dei più importanti. Sempre a Santa Fe, non perdete l’opportunità di visitare il quartiere storico Barrio De Analco.

Come nel resto del percorso, anche il New Mexico ha le sue stazioni di servizio: la Whiting Rogers Service Station a Moriarty, le rovine della Whiting Bros Gas Station a San Fidel e la Roy T. Herman’s Garage and Service Station a Thoreau.

Tra i Motel più interessanti, segnaliamo il Blue Swallow Motel a Tucumcari e il De Anza Motor Lodge ad Albuquerque.

Arizona

Petrified Forest in Arizona
Petrified Forest, Arizona

Tra gli Stati attraversati dalla Route 66, l’Arizona è sicuramente quello con i panorami più spettacolari. Attraversando questo Stato, è praticamente obbligatorio fare una piccola deviazione per andare a vedere il Grand Canyon.

Anche la Petrified Forest è una vista che non potete assolutamente perdervi. Non dimenticate poi il Barringer Crater, il cratere creato da un meteorite caduto 50.000 anni fa. In Arizona ci sono anche diverse città fantasma, la Mining Ghost Town di Oatman, Toonerville e Twin Arrows, con le sue due “frecce gemelle” situate direttamente sul ciglio della strada.

I due luoghi iconici per lo shopping sulla Route 66, in questo Stato, sono l’Hackberry Store e il Rainbow Rock Shop di Holbrook, e il Jack Rabbit Trading Post di Joseph City.

California

Bottle Tree Ranch, California
Bottle Tree Ranch, California

Eccoci giunti all’ultimo Stato attraversato dalla Route 66: la California. A Los Angeles, ovviamente, trovate il cartello che indica la fine del percorso e tutte le attrazioni del Santa Monica Pier ma, prima di arrivarci, ci sono ancora parecchie cose da vedere. Innanzitutto i Motels e i Cafe: i più famosi sono il Wigwam Village, a San Bernardino, dove si può dormire in caratteristici Tepee, il Roy’s Cafe and Motel ad Amboy, l’Aztec Hotel a Monrovia e il Bagdad Cafe a Newberry Springs.

Una delle cose più curiose che si trovano nel tratto di Route 66 californiano è il Bottle Tree Ranch, una foresta di alberi in metallo pieni di bottiglie; a Rancho Cucamonga, invece, c’è la più vecchia azienda vinicola della California.

Passando per Pasadena, potrete vedere l’imponente Colorado Street Bridge, l’Howard Motor Company Building e la Foothill Boulevard Milestone. Se vi piacciono le città fantasma, giunti a Daggets potete fare una piccola deviazione per ritrovarvi nella Ghost Town di Calico.

Consigli per organizzare un viaggio lungo la Route 66

Leggendo questo articolo vi è venuta voglia di partire per la Route 66? Benissimo! Ecco qualche consiglio per organizzare il vostro viaggio:

  • 1. Parto da est … Oppure da ovest?
    Bé, questo sta a voi deciderlo. Il punto di partenza convenzionale si trova ad est, a Chicago, ma nessuno vi vieta di percorrere la Route 66 “al contrario”; nella Wind City c’è pure un cartello che indica la “End of the Trail”.
  • 2. Navigatore: sì o no?
    Diciamo nì. Il GPS è uno strumento molto utile, specialmente perché riesce ad indicarvi con esattezza il punto in cui vi trovate. Se pensate di usarlo, prima di partire scaricatevi le mappe che vi serviranno per orientarvi lungo la Route 66. La cosa migliore è comunque acquistare una guida e una mappa dettagliata della Mother Road e, una volta partiti per il viaggio, non affidarsi totalmente al navigatore.
  • 3. Quali mappe acquistare?
    La mappa è uno strumento fondamentale quando si progetta un viaggio sulla Route 66. La più affidabile è la “Here it is! Route 66, the map series”, una serie di 8 mappe compilata dall’artista ed esperto della Mother Road Jerry McClanahan insieme a Jim Ross, che comprende anche tutte le variazioni subite dalla Route 66 nel corso della sua esistenza.
  • 4. Dove fare benzina?
    Per fare benzina sulla Route 66 la regola è la stessa di quando, dalle nostre parti, si decide di fare un giro in campagna: il carburante si acquista nei grandi centri. Nelle piccole città, infatti, la benzina può arrivare a costare anche il doppio rispetto alle grandi città.
  • 5. Quando partire?
    Il momento migliore per partire alla volta della Route 66 sono i mesi primaverili e autunnali (maggio e settembre). Anche quelli estivi vanno bene, ma si rischia di trovare caldo e molto traffico, mentre in primavera e in autunno le temperature sono calde, ma non esageratamente, e anche il traffico è moderato.

Dove dormire lungo la Route 66?

Di questo argomento parlo in modo più approfondito in questo articolo.

Visto il tipo di viaggio, praticamente ogni notte vi troverete a dormire in una città diversa. La Route 66 è costellata da decine e decine di hotels e motels, pronti ad accogliere i viaggiatori con il loro stile vintage.

La Route 66 nella cultura popolare

La Route 66 è una vera e propria icona della cultura popolare non solo statunitense, ma addirittura mondiale. Il senso di libertà, la speranza di una vita migliore che ispirava, sono caratteristiche che ancora oggi sono capaci di affascinare il grande pubblico; il declino della Mother Road e l’impatto che esso ha avuto sulle piccole comunità che attraversava, non hanno fatto altro che accrescerne il mito.

Gli anni d’oro (e non solo quelli) della Route 66, hanno ispirato moltissimi capolavori della musica, della letteratura e del cinema.

La Route 66 e la musica

Get your kicks, on Route 66… cantava così, nel 1946, il mitico Bobby Troup: la sua canzone (Get your kicks on) Route 66, appunto, racconta l’esperienza dello stesso autore sulla mitica Highway americana.

Cantata per la prima volta da Nat King Cole, in seguito la canzone venne ripresa da artisti quali Chuck Berry, Bing Crosby e i Rolling Stones.

Bruce Springsteen, invece, la cita nella sua canzone Cadillac Ranch, mentre gli Eagles hanno reso celebre il piccolo centro di Winslow, Arizona, con la loro canzone Take it Easy. È bastata la frase “Well, I’m standin’ on a corner in Winslow, Arizona…” per salvare una cittadina di provincia dall’abbandono.

La Route 66 e il cinema

Nel corso degli anni, la Route 66 è comparsa in numerose pellicole, sia come “protagonista” che come sfondo per decine di altre storie. L’unico film che abbia mai portato il suo nome, Route 66, è una pellicola del 1998 diretta da Steve Austin.

Nel passato recente non si può non ricordare il film di animazione della Disney, Cars, in cui il protagonista, Saetta McQueen si perde e finisce in una cittadina semi – abbandonata dopo la dismissione della Route 66: Radiator Springs. Se fate bene attenzione, noterete che alcune delle attrazioni della vera Route 66 hanno trovato posto nel film di animazione.

Dal libro al film, con la pellicola Furore, diretta da John Ford, che mette in scena le vicissitudini della famiglia Joad, raccontate nel libro omonimo di John Steinbeck.

La Route 66 compare anche nel celebre film dei Blues Brothers e in Rain Man – L’uomo della pioggia.

La Route 66 in letteratura

Ad essere ispirato dalla mitica Route 66 fu anche il mondo della letteratura. Nel 1939 John Steinbeck scrisse Grapes of Wrath (Furore), che raccontava la storia della famiglia Joad e del loro viaggio infruttuoso e ricco di dolore sulla Route 66, alla ricerca di condizioni di vita migliori. Fu proprio Steinbeck, con il suo Furore, a coniare il termine Mother Road riferito alla Route 66.

Dodici anni dopo, nel 1951, usciva un altro capolavoro letterario che contribuì ad alimentare la fama della Route 66: era Sulla Strada (On the Road) di Jack Kerouac. Sulla Strada, che raccontava delle avventure sulle strade americane dell’autore e della sua voglia di libertà, divenne il manifesto della Beat Generation.